Metafisica della Sessualità
Autore/i: Schopenhauer Arthur
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
introduzione di Andrea Landolfi, traduzione di Ada Vigliani.
pp. 112, Milano
Rivendicando a sé l’originalità di aver trattato per primo in termini filosofici l’argomento, tutt’altro che frivolo, della sessualità, Schopenhauer sviluppa in questo breve saggio alcuni principi che avranno un influsso su Bergson e Freud. Smaschera in modo crudo, anche se non del tutto privo di implicazioni positive, l’essenza del sentimento amoroso, in cui la volontà di vita e di autoperpetuazione della specie nelle generazioni future raggira, tra felicità e dolore, il desiderio degli amanti. Una realtà in cui persino il lieto fine sancisce non il trionfo delle ragioni del cuore, ma quello del genio della specie e della sua volontà di vivere. E nella stessa luce vengono provocatoriamente viste anche l’omosessualità e la pederastia. Pur nel feroce pessimismo che lo anima, questo breve saggio lascia però trapelare qualche raggio di luce: l’amore per l’umanità sofferente, la simpatia del filosofo per la follia degli innamorati, che rende meno terribile la vertiginosa idea della predestinazione degli incontri amorosi, come se i due amanti fossero chiamati dalla creatura che dalla loro unione nascerà.
«Il desiderio e il dolore dell’amore non possono trarre la loro essenza dai bisogni di un individuo effimero: essi sono piuttosto il sospiro della specie, il suo gemito profondo.»
Arthur Schopenhauer (1788-1860), dopo numerosi soggiorni di studio in vari paesi europei, fu introdotto a Weimar, dalla madre scrittrice, nei circoli letterari di Wieland e Goethe, e, oltre allo studio dei classici latini e greci, iniziò quello della filosofia e delle mistiche orientali. Studiò medicina a Gottinga e filosofia a Berlino. Nel 1820, molto contrastato dagli hegeliani, conseguì la libera docenza in filosofia a Berlino, ma abbandonò la carriera accademica nel 1831, in seguito a un’epidemia di colera, e si trasferì a Francoforte. Tra le sue opere ricordiamo Il mondo come volontà e rappresentazione (1819) e i Parerga e paralipomena (1851).
Argomenti: Metafisica, Sessualità, Trattati,