Mesopotamia – La Scrittura, la Mentalità e gli Dèi
In un affascinante affresco storico, l’età che precede il tempo della filosofia.
Autore/i: Bottéro Jean
Editore: Giulio Einaudi Editore
prima edizione, traduzione di Claudia Matthiae.
pp. XXXVI-356, 36 illustrazioni b/n f.t., illustrazioni b/n, Torino
Da quando nel 1802 G. F. Grotefend individuò i fondamenti della decifrazione della scrittura cuneiforme e poi nel 1842 P. E. Botta iniziò l’epopea della scoperta archeologica del mondo assiro, la civiltà della Mesopotamia antica è sempre rimasta per la cultura occidentale niente più che una tappa, pur significativa, ma soprattutto misteriosa e suggestiva, del percorso lento e tortuoso della storia umana verso la luce del mondo biblico e della civiltà classica. Questo atteggiamento sostanzialmente antistorico, che negava a priori originalità alla civiltà mesopotamica perché le contrapponeva valori che non le erano propri, è dipeso dall’antico pregiudizio greco e romano che quasi identificava il mondo mesopotamico con la superstizione caldea della pratica, coinvolgente quanto mistificatoria, dell’astrologia e dalla moderna concezione eurocentrica dello sviluppo culturale unilineare. Nel saggio di Jean Bottéro questa prospettiva viene ribaltata e il mondo mesopotamico viene indagato come un sistema di valori che meriti di essere osservato dal suo interno e non per il tramite di parametri critici ad esso sovrapposti dall’esterno. Così, in una scrittura piana e persuasiva, che è il segno di un dominio filologico non meno ampio che profondo, sono analizzate con affascinante acume le ragioni logiche di un sistema di scrittura apparentemente astruso e contraddittorio, è illustrato in modo illuminante il carattere sistematico e «scientifico» della divinazione deduttiva, sono poste in evidenza le motivazioni basilari di pratiche sociali particolari come quella del sostituto reale. Dalle indagini sul mondo divino e mitico della Mesopotamia antica, attraverso la ricostruzione del sistema religioso, dei valori etici e della mitologia della morte, si arriva a tracciare concretamente i lineamenti assai stimolati di una storia della mentalità in quella che è stata definita l’età che precede il tempo della filosofia. Dalla ricostruzione dei procedimenti che hanno portato all’interpretazione del cuneiforme all’analisi della specifica posizione giuridica che è alla base della formulazione del «Codice» di Hammurabi, dall’individuazione del ruolo della prostituzione nel quadro dei valori morali mesopotamici all’indagine sul celebre «Dialogo del pessimista», i contributi di questo saggio compongono un’organica immagine di grande fascino di una delle più originali e ricche culture dell’antichità.
Jean Bottéro, directeur d’études all’École pratique des hautes Etudes, Sezione delle scienze storiche e filologiche, è uno dei massimi assiriologi francesi. Tra le sue opere maggiori si ricordano La religion babylonienne (1952, trad. it. Firenze 1961), Mythes et rites de Babylone (1982), Naissance de Dieu. La Bible et l’historien (1986) e Lorsque les dieux faisaient les hommes. Mythologie mésopotamienne (1989), cui è stato conferito il Grand prix national d’histoire 1989.