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Matteo Ricci

Matteo Ricci

Un gesuita alla corte dei Ming

Autore/i: Fontana Michela

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prima edizione.

pp. 360, nn. tavv. a colori e b/n f.t., Milano

Il gesuita maceratese Matteo Ricci, celebrato ancora oggi in Cina come simbolo dell’incontro tra due civiltà millenarie, fu il primo europeo a risiedere stabilmente, dal 1582 al 1610, nel “Paese di mezzo” all’epoca dominato dalla dinastia Ming. Dotato di grande carisma personale, di una memoria prodigiosa e di un non comune talento per le relazioni sociali, il missionario vantava anche un’approfondita conoscenza della matematica, dell’astronomia e della geografia. Nella convinzione che l’interesse per la cultura occidentale potesse agevolare la conversione degli intellettuali, intraprese un’infaticabile attività di divulgazione scientifica. Non solo tradusse in mandarino – con l’ausilio di validi collaboratori cinesi – trattati di astronomia e alcuni libri degli Elementi di Euclide, ma scrisse egli stesso opere di argomento morale e religioso e disegnò i suoi celeberrimi mappamondi, grazie ai quali i cinesi poterono conoscere l’esatta configurazione dei territori che si estendevano al di là dell’ ”Impero Celeste”. Nel contempo, Ricci fu anche il primo sinologo, colui che, trecento anni dopo Marco Polo ma con ben’altra fedeltà, illustrò al pubblico europeo gli usi, i costumi e la cultura del popolo cinese.
Divenuto ben presto famoso in tutto il paese con il nome Li Madou, si guadagnò l’ammirazione dei più alti dignitari di corte e dello stesso imperatore Wanli, che gli riservò lo straordinario privilegio di essere sepolto in terra cinese.
In questa documentata e completa biografia di Ricci, Michela Fontana, attingendo direttamente a Della entrata della Compagnia di Giesù e Christianità nella Cina, l’opera che il gesuita compose nel corso della sua missione, nonchè alle lettere da lui inviate ai confratelli e ai famigliari, racconta un’avvicente e umanissima avventura. Possiamo così seguire, passo a passo, tutte le peripezie del lungo viaggio di Li Madou nel cuore e nella cultura del paese ospite, e scoprire i vari aspetti della sua personalità, contrassegnata dalla fede religiosa, dall’amore per la scienza e da una spiccata curiosità intellettuale, che lo porta a riconoscere il valore della filosofia confuciana. Ma forse la cosa più sorprendente è che le osservazioni di Ricci, pur intrise dei pregiudizi del tempo, forniscono un’illuminante chiave di lettura anche della Cina contemporanea e delle principali differenze, tuttora esistenti, fra Oriente e Occidente.

Michela Fontana, giornalista, matematica di formazione, ha vinto due volte il premio Glaxo per la divulgazione scientifica. Ha collaborato per molti anni a “Panorama”, “La Stampa”, “Italia Oggi”, “Il mondo”. Nel 1996 ha pubblicato Percorsi calcolati (Le Mani 1996), che le è valso l’ International Pirelli Award per la divulgazione scientifica. Dal 1999 al 2002 ha vissuto a Pechino.

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