Manava Dharmasastra
Raccolta delle leggi di Manu – Il libro religioso dell’India primitiva
Autore/i: Anonimo
Editore: Editrice Atanòr
testo riveduto, con una premessa e un glossario sanscrito di Angelo Moretta.
pp. 272, Roma
Il testo sacro più venerato e vetusto dell’India, ove si parla della creazione, del rinnovarsi dei mondi e della trasmutazione delle anime, con l’esposizione delle regole di vita per l’astinenza, la purificazione e i doveri dell’anacoreta e dell’asceta.
Ogni civiltà ha il suo codice morale prima ancora d’esser formulato per iscritto; il Codice di Hamurabi, il Vecchio Testamento, Le Leggi di Manu, le Regole di Confucio, il Tao di Laotze, il Diritto Romano e il Codice di Napoleone. Sono tutti e in complesso lo specchio fedele dei modi di vita e di pensiero della propria società, dei “complessi” psicologici e degli ordinamenti che hanno come sottofondo la loro filosofia particolare. Ma nel caso dell’India, è inutile ricercare la precisa data storica e le origini libresche d’un testo come Le Leggi di Manu: la sua cultura fondata per intero sulla trasmissione orale renderebbe arduo, se non impossibile, il compito di seguire attraverso il succedersi di centinaia di generazioni i commenti e i sottocommenti ramificantisi all’infinito. Gli antichi Dharma-sutra hanno senz’altro alle sorgenti i quattro Veda, come si scorge dal magnifico poema. Il Purusha Sukta in cui già sono riuniti i basilari concetti dell’induismo. E se la storia, anche in occidente, sprofonda nel mito, noi ora sappiamo quanto sotto quelle vesti si nasconda una realtà più complessa ancora; ciò vale in maggior modo per le produzioni della tradizione indiana che sin dall’inizio impostò i suoi valori umani su una concezione spirituale dell’esistenza, valori perfino oggi ostici alla nostra comprensione intellettuale.
Argomenti: India, Orientalistica, Oriente, Spiritualità, Testi Sacri,