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Maestri di Umanità

Maestri di Umanità

Teologia e letteratura in Thomas Mann, Hermann Hesse, Heinrich Böll

Autore/i: Küng Hans

Editore: Rizzoli

prima edizione, prefazione dell’autore, traduzione di Giovanni Moretto.

pp. 240, Milano

«I letterati, gli artisti in genere, possono essere i sismografi delle scosse, manifeste o nascoste, che interessano una società»: così Hans Küng inizia la sua appassionata e illuminante riflessione sulla letteratura dal punto di vista della teologia.
Per questa lucida e costruttiva analisi, ha scelto di parlarci di tre grandi scrittori di lingua tedesca – tre premi Nobel: Thomas Mann, Hermann Hesse, Heinrich Böll – che, in anni e circostanze differenti, hanno avvertito con particolare sensibilità gli interrogativi che il nostro secolo ha posto all’umanità: «Come hanno concepito e interpretato la crisi della modernità europea? Quale fu la loro diagnosi e la loro terapia?
Come queste si sono riflesse nella loro vita e nella loro opera letteraria?».
Per Küng, conoscere il ruolo della letteratura e degli scrittori nell’universo spirituale contemporaneo è indispensabile per chiunque creda che il cristianesimo costituisca una sfida spirituale al proprio tempo.
Il dialogo tra cristianesimo e cultura rivela, in questa prospettiva, una traccia affascinante e feconda: Mann, Hesse e Böll hanno saputo infatti superare le loro personali tradizioni religiose (rispettivamente il protestantesimo secolarizzato, il pietismo e il cattolicesimo) e il loro contesto istituzionale, per risalire alle radici dell’umanesimo europeo e delle grandi religioni universali. Nell’arte come nella vita, questi tre grandi scrittori si sono dunque fatti portavoce della nostra comune responsabilità – individuale e collettiva – di fronte alla storia, alle sue tragedie e alle sue speranze.
Ancora un volta, Küng riesce a cogliere e interpretare l’emergere di una nuova sensibilità religiosa, ecumenica e continuamente arricchita dal confronto con il presente. Allargando i confini della teologia, interroga le coscienze di tutti noi – credenti e non credenti – e lancia la sua scommessa sul futuro della chiesa e della cultura del ventesimo secolo.

Hans Küng è nato nel 1928 a Sursee, in Svizzera. Dal 1960 insegna all’università di Tubinga. Tra le sue numerose opere teologiche, dedicate alla riflessione critica sul cattolicesimo, ricordiamo: La giustificazione (1957), Riforma della chiesa e unità dei cristiani (1960), La chiesa (1967), Infallibile? (1970), Incarnazione di Dio (1970), Essere cristiani (1974), Dio esiste? (1978), Vita eterna? (1982), Teologia in cammino (1987).

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