Madre Notte
Titolo originale: Mother Night
Autore/i: Vonnegut Jr Kurt
Editore: Rizzoli
prima edizione, introduzione dell’autore, traduzione di Luigi Ballerini.
pp. 228, Milano
Un americano dal passato turbolento e gremito di stupefacenti avventure, Howard W. Campbel Jr., sta aspettando nella sua cella di prigione accanto a quella di Eichmann il processo e la probabile condanna quale propagandista del nazismo e quindi del genocidio. Si è consegnato egli stesso l’unica volta che, nella sua vita di disinvolto servitore di padroni sovente opposti, ha creduto di provare un senso di colpa. Ma è destino che la resa dei conti non venga mai per questo singolare individuo, in cui l’assoluta mancanza di ideali e di coerenza raggiunge estremi tali che la sua irresponsabilità confina con una sconvolgente e assurda forma di innocenza. In lui non sembrano esistere né valori né ideologie, ma soltanto un perenne e ammiccante scambio delle parti. Egli si muove non senza divertimento alla ricerca di una maschera che non trova mai; o meglio, ne trova un numero sempre crescente e contraddittorio.
Vonnegut ha scritto con Madre notte uno degli esemplari più caratteristici e più irriverenti di quella «commedia nera» che è forse il filone qualificante della letteratura americana degli ultimi anni; una satira resa aspra e demistificante dalla deliberata assenza di alternative, di una morale, di una soluzione edificante da proporre. Il suo gioco diventa più sottile pagina dopo pagina, orchestrato da una invenzione grottesca e da un gusto per l’imprevisto calcolato che non conosce momenti di ristagno. È un gioco che coinvolge il lettore e lo invita beffardamente a guardarsi allo specchio; che lo fa sussultare per la sorpresa mentre lo colpisce con una insistente provocazione.
L’interrogativo «arrivederci» finale di Campbell non è di un genere che inviti al sorriso o lasci dormire tranquilli. Ponendosi nella grande tradizione anglosassone della satira che risale fino al riso aspro e contratto di Swift, Vonnegut restituisce all’humour una sua dimensione naturale : quella tragica.
(Claudio Gorlier)
Kurt Vonnegut Jr., è nato a Indianapolis 1 11 novembre 1922. Si conquistò la notorietà con il primo romanzo, Player Piano, una satira spietata del mondo dell’automazione, scritto mentre era impiegato in una grossa compagnia americana di elettricità. Lasciato l’impiego si stabilì a Cape Cod dove vive tuttora con la moglie e sei figli. Ha scritto successivamente The Sirens of Titan e Cat’s Cradle, due romanzi di fantascienza, il secondo dei quali pubblicato in Italia da Rizzoli con il titolo di Ghiaccio nove. Dopo il presente Madre notte – libro corrosivo, d’impostazione psicologica, magistralmente imperniato sugli aspetti più originali del «grottesco» – comparirà, sempre nelle edizioni Rizzoli, God Bless You, Mr. Rosewater, la sua ultima opera.
Argomenti: Letteratura, Racconti, Romanzo,