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Madaba

Madaba

Le chiese e i mosaici

Autore/i: Piccirillo Michele

Editore: Edizioni Paoline

presentazione di Noël Duval, introduzione e premessa dell’autore, documentazione grafica a cura di P. Eugenio Alliata.

pp. 376, interamente illustrato b/n, Cinisello Balsamo (Milano)

Il libro «si propone di fare il punto sulla ricerca storica-archeologica della regione di Madaba (Giordania), documentando la ricchezza del repertorio dei mosaici pavimentali di chiese, battisteri, edifici pubblici e privati e delineando il percorso artistico e l’evoluzione delle botteghe di validi artigiani che lavorarono intensamente, soprattutto dalla seconda metà del V secolo fino all’epoca omayyade» (D. Mazzoleni, in L’Osservatore Romano, 2-3 gennaio 1990, p. 7).

Michele Piccirillo «ha alle spalle un’intensa attività archeologica centrata proprio sulle chiese dell’antica diocesi di Madaba. Questo stupendo volume, accompagnato da un imponente apparato iconografico di almeno 570 tra foto, mappe, piantine, disegni e da una bibliografia di almeno 250 titoli, fa quasi il punto sulla grande avventura storica-archeologica… e sulla “Scuola di Madaba”, una vera e propria accademia d’arte musiva in azione in piena epoca bizantina…
Da manuale archeologico [il libro] si trasforma in una vera e propria guida per chi vorrà percorrere quelle strade della Giordania meridionale, ma anche in un’avventura dello spirito all’interno di comunità cristiane fiorenti ancora più di un secolo dopo la vittoria dell’Islam in quelle regioni» (G. Ravasi, in Letture, gennaio 1990, pp. 87-89).

«È un libro importante, arricchito da una vastissima documentazione lessicale e iconografica, che fa il punto su un patrimonio artistico di enorme importanza, soprattutto quello dei mosaici bizantini ai quali padre Piccirillo, francescano e professore di geografia biblica allo Studium Biblicum di Gerusalemme e ora anche al Pontificio Istituto Biblico di Roma dedica da anni la sua fruttuosa ricerca» (C. Ragaini, in Famiglia Cristiana, 18 ottobre 1989, p. 149).

Dall’introduzione dell’autore:
“Con il presente studio, continuando la pubblicazione sulle chiese e i mosaici di Giordania di cui è già uscito il primo volumetto Chiese e Mosaici della Giordania Settentrionale, Collectio Minor Studium Biblicum Franciscanum, n. 30), abbiamo inteso fare il punto sulla ricerca storico-archeologica dedicata alla città di Madaba e alla regione circostante.
Per i mosaici delle sue chiese e degli edifici pubblici e privati finora scoperti, Madaba è stata giustamente indicata come un centro importante dell’arte del mosaico in Giordania, tanto da far scrivere di una Scuola di Madaba operante in città e nella regione.
Lo scopo primo di questo studio è quello di documentare la ricchezza di tematiche dei pavimenti mosaicati finora scoperti e conservati in città, al Monte Nebo e nella regione circostante, al fine di precisare il gusto dei mosaicisti artigiani che li misero in opera.
Essendo quest’opera una sezione preparatoria di un lavoro più ampio esteso a tutta la Giordania, tralasciamo volutamente di approfondire queste tematiche sotto l’aspetto iconografico ed artistico, limitandoci ad accennare alle linee generali di sviluppo interno e ai loro possibili significati.
Da fatto artistico e di gusto di un’epoca, i mosaici pavimentali con le iscrizioni che li accompagnano sono diventati una fonte insostituibile per la conoscenza della storia della diocesi di Madaba e del suo territorio. L’opera perciò si presenta come un lavoro di sintesi che tocca diversi aspetti documentario, artistico e storico ricavabili dai mosaici, con una preferenza per il dato storico-geografico. L’intenzione è di riscrivere una pagina dimenticata della storia interna di una comunità cristiana di Giordania in epoca bizantino-omayyade, tentando nello stesso tempo sempre sulla base delle iscrizioni dei mosaici di fissare i limiti geografici della diocesi di Madaba.
A pochi anni dalla rioccupazione moderna del tell da parte di alcune famiglie di beduini cristiani, padre Séjourné poté già scrivere nel 1892 un nutrito articolo dedicato alla storia e alle antichità della città romano-bizantina che si andava riscoprendo. Una sintesi della ricerca successiva fù pubblicata dal Leclercq nel 1931 La ripresa degli scavi a Madaba e nella regione da parte di diversi istituti archeologici ha reso necessario questo aggiornamento, dove gli storici potranno trovare riuniti tutti i dati oggi disponibili sulle antichità bizantine della città e della regione.
Un particolare risalto è stato dato alle iscrizioni che sono la chiave portante di questo tentativo di storia e geografia ecclesiastica. Senza troppo attardarci in problemi tecnici di epigrafia, per i quali rimandiamo al lavoro di P.-L. Gatier (Inscriptions de la Jordanie, 2, cfr LA 1986, 386-392), presentiamo le iscrizioni nel loro contesto archeologico, sicuri di contribuire in modo determinante alla loro corretta lettura e comprensione. Degli scavi già ampiamente studiati da altri o dai noi stessi, come i mosaici del Monte Nebo e la Carta di Madaba, diamo un riassunto e, se è il caso, il nostro contributo chiarificatore alla luce delle nuove scoperte.
Eccetto che per alcuni scavi iniziati da noi (il Palazzo Bruciato di Madaba, la chiesa di en-Nitl, le chiese di ’Ayoun Mousa e di Um er-Rasās, l ambiente di Procapis e l’ala orientale del monastero del Nebo), altrove abbiamo ripreso lo scavo a cominciare dal pavimento mosaicato di superficie messo in luce dai nostri predecessori. Dobbiamo perciò lamentare una mancanza di documentazione per lo strato di abbandono.[…]”

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