L’Uomo e l’Assoluto Secondo la Cabala
Autore/i: Schaya Leo
Editore: Rusconi
introduzione dell’autore, traduzione di Aldo Audisio, in copertina: Tavola di combinazione cabalistica delle ventidue lettere dell’alfabeto ebraico, detta Tavola del Tseruf (da: Mosheh Ben Jacob Cordovero, Il Giardino dei Melograni).
pp. 264, Milano
Leo Schaya è, con Guénon, Coomaraswamye Schuon, uno dei più autorevoli interpreti del pensiero tradizionale.
In questo libro, che è una riflessione metafisica, cosmologica e antropocentrica sull’universo, espone la visione cabalistica dei rapporti tra l’uomo e l’Assoluto.
La Cabala, considerata da un punto di vista umano, è la dottrina e il metodo per ricevere, approfondire e realizzare la Verità rivelata.
Esaminata invece nella sua origine, è l’interpretazione esoterica della Sacra Scrittura, quindi della Rivelazione che con essa si identifica.
Tale interpretazione è essa stessa il frutto genuino di una reale ispirazione, di una diretta comunicazione dall’alto. Attraverso la via cabalistica Leo Schaya ripropone la stessa filosofia perenne che si ritrova nell’induismo, nel buddismo, nel sufismo e nel cristianesimo, perché tutte le religioni tradizionali, pur differenziandosi esteriormente in diversa misura le une dalle altre, sono come raggi provenienti dal solo e unico Centro, cioè dall’«unico Padre e Dio» la cui luce spirituale è ovunque essenzialmente identica.
Leo Schaya, di origine ebraica, è nato nel 1916 a Basilea. Ha pubblicato varie opere, fra le quali: L’Homme et l’Absolu selon la Kabbale (Parigi 1958), che qui si pubblica, e La Doctrine Soufique de l’Unité (Parigi 1962).
Argomenti: Cabala Ebraica, Ebraismo, Esoterismo, Spiritualismo,