Lucrezia Borgia – La Perfida Innocente
Titolo originale: Lucrèce Borgia
Autore/i: Chastenet Geneviève
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione, ringraziamenti, traduzione di Tania Gargiulo.
pp. VII-386, Milano
“Leggenda infamante e storia vera di una grande figura di donna nel fasto e nella crudeltà del Rinascimento”.
Nella storia del Rinascimento italiano campeggia un’immagine femminile circondata da un alone sulfureo: quella di Lucrezia Borgia. Amata, in vita, da artisti e poeti per la sua bellezza leggera e luminosa e per il suo spirito vivace, rispettata dai sudditi per le doti di amministratrice e diplomatica, addirittura venerata negli ultimi anni per la grande pietà (era terziaria francescana), la sua figura è stata caricata di accuse infamanti da una storiografia di parte che l’ha descritta per secoli come avvelenatrice e libertina, sospettata di incesto col padre e col fratello. E pur vero che suo padre era quel papa Alessandro VI, simbolo vivente del Rinascimento nei suoi aspetti migliori e peggiori: colto, sensuale, politico abile e senza scrupoli, promosse leghe internazionali a favore dello Stato della Chiesa e della propria famiglia, scomunico Savonarola che lo accusava di simonia, ebbe amanti e figli riconosciuti, e la corte più fastosa del suo tempo. E suo fratello era quel Cesare Borgia detto il Valentino che per Machiavelli divenne il modello del principe, capace di sacrificare qualsiasi principio morale alla solidità del potere. Lucrezia di questo mondo fu, pero, più vittima che protagonista. Per motivi dinastici, il padre e il fratello la costrinsero a divorziare dal primo marito, fecero pugnalare l’amante dal quale aveva avuto un figlio e le uccisero sotto gli occhi il secondo marito. Sposata infine ad Alfonso I d’Este, signore di Ferrara, gli diede sette eredi e mori di parto a trentanove anni.
Sullo sfondo cupo di queste tragedie, Genevieve Chastenet delinea con precisione e con grazia la personalità di Lucrezia: una giovane donna piena di vita, che dovette a sue spese imparare, fin dai primi anni, come il suo destino fosse nelle mani degli altri; una sovrana che molto raramente poté fare le proprie scelte e che non si ribellò mai, diventando docile strumento della politica altrui, ma seppe anche trarre il meglio dal presente, riservando per sé – e con quanta intensità – la sfera degli affetti e del bello. «Non bisogna darsi pena dell’indomani» diceva «né soffermarsi troppo sul lato triste delle cose; e del passato, conservare soltanto il gusto migliore che ce ne lascia.»
Genevieve Chastenet, bisnipote del grande storico e critico Hippolyte Taine, ha gia pubblicato due biografie femminili, Marie-Louise, l’impératrice oubliée e Pauline Bonaparte, la fidele-infidéle. Marie-Louise e Lucrezia Borgia hanno ricevuto, nel 1983 e nel 1993, il Prix d’Histoire dell’Académie Francaise.
Ringraziamenti
- «Il più carnale homo»
- L’epoca d’oro dei bastardi
- Una educazione pagana e cristiana
- Habemus papam
- Giovanni Sforza: un matrimonio politico
- Due pedine sulla scacchiera del papa: Juan e Jofré
- Astri e disastri: Lucrezia e Giovanni
- La vergine incinta
- Alonso d’Aragona: un matrimonio d’amore
- La Infelicissima
- La Vicariessa
- La dote del secolo
- Un lungo cammino verso l’ignoto
- Alfonso d’Este: un matrimonio di buon senso
- I gironi dell’inferno
- Il filtro di Lucrezia
- L’amore folgorante
- La rovina di casa Borgia
- Tempo di assassini
- Gli ultimi fuochi
- La gloria della scomunica
- Musa dell’Ariosto e di Tiziano
- L’amaranto
- I figli del Sole
- Lo zolfo e l’incenso
Appendici
Lettera a Savelli, 331 – Due lettere autografe, 335
Tavole cronologiche
Note
Bibliografia
Indice dei nomi
Argomenti: Biografie, Donna, Rinascimento, Rinascimento Italiano, Storia, Storia dei Costumi, Storia del Pensiero, Storia di Donne,