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Luce dei Tantra

Luce dei Tantra

Tantrāloka

Autore/i: Abhinavagupta

Editore: Adelphi Edizioni

a cura di Raniero Gnoli.

pp. LXXXVI-786, Milano

«Nella casa divina del corpo, V’adoro, mio Dio e mia Dea, giorno e notte! V’adoro lavando di continuo il fondamento terrestre con gli spruzzi dell’essenza del mio stupirsi! V’adoro con gli spontanei fiori spirituali che esalano innato profumo! V’adoro con la preziosa urna del cuore, colma d’ambrosia, beatifica, giorno e notte!».

Non c’è area del pensiero indiano che susciti tanta curiosità e al tempo stesso tanti equivoci quanto il tantrismo. Ciò innanzitutto per le componenti scandalose ed estreme della dottrina – in particolare le pratiche sessuali. Ma forse ancor più per una inadeguata conoscenza dei testi. Di fatto, solo negli ultimi decenni sono apparse edizioni e traduzioni dei grandi testi tantrici: primo fra tutti, il Tantrāloka di Abhinavagupta (X-XI secolo), maestro principe del tantrismo. L’opera si presenta come una gigantesca summa del sapere esoterico, in cui si tratta diffusamente di ogni possibile aspetto della via tantrica alla liberazione: dalla natura onnicomprensiva della coscienza, perfettamente autonoma e indivisa dal suo aspetto dinamico che si esprime sotto forma di pensiero e di linguaggio, alle pratiche yoghiche connesse con il respiro e il «divoramento del tempo»; dal risveglio della kuṇḍalini alla natura e all’uso dei mantra, stati di coscienza piuttosto che semplici parole; dalla preparazione dei maṇḍala alle varie specie di iniziazione; dalle «cadute di potenza» con cui la grazia divina si manifesta nell’adepto ai modi per vagliare le caratteristiche di un guru; dai riti sessuali ai metodi che consentono al meditante di attingere, tramite le emozioni, l’universale pulsazione della coscienza, che di queste è il fondamento. La versione dal sanscrito di Raniero Gnoli – tuttora l’unica esistente del Tantrāloka, uscita originariamente nel 1972 e salutata come una delle imprese più ardue dell’indologia contemporanea, viene qui ripresentata in una forma totalmente rifusa.

Raniero Gnoli, ordinario di Indologia all’Università di Roma, ha dedicato al tantrismo importanti studi e traduzioni (Abhinavagupta, L’essenza dei Tantra, 1960; Il commento di Abhinavagupta alla Parātriṃśikā, 1985); si è anche occupato di buddhismo, curando testi critici (The Pramāṇavārttikam of Dharmakīrti, 1960), traduzioni (Nāgārjuna, Le stanze del cammino di mezzo, 1961) e antologie (Testi Buddhisti in sanscrito, 1983).

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