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Londra l’Oro e la Fame – L’Era Vittoriana Ovvero il Trionfo della Diseguaglianza

Londra l’Oro e la Fame – L’Era Vittoriana Ovvero il Trionfo della Diseguaglianza

Titolo originale: Londres, 1851-1901

Autore/i: Autori vari

Editore: Edizioni Frassinelli

unica edizione, prologo di Monica Charlot e Roland Marx, traduzione di Valentina Guani, in copertina: Sunset (1884) di J. O’Connor.

pp. 234, Milano

«La capitale ha veramente lasciato la sua impronta sull’Inghilterra moderna e soprattutto è il luogo in cui il conformismo sociale cede più rapidamente alle aspettative di cambiamento. Punto di incontro di tutte le élite, a causa sia della vita mondana sia della presenza dei tribunali, dei dibattiti parlamentari, delle attività finanziarie, politiche e amministrative, Londra trasmette l’essenziale delle informazioni grazie… al talento dei suoi giornalisti e alla diffusione delle sue grandi testate. Qui la generosità si trova a fianco a fianco con l’egoismo, i servitori dell’ordine tradizionale possono incontrare i fautori di utopie rivoluzionarie, qui vizio e virtù si danno la mano. Quale miglior punto di osservazione della genialità del regno e del destino dei grandi valori di cui vuole essere l’incarnazione?»

La Londra degli anni 1851-1901, colta nel suo periodo di massimo fulgore ed espansione e nelle sue molteplici, contrastanti sfaccettature, è l’argomento di questa interessante raccolta di saggi. Proponendosi al mondo come la città per eccellenza – cosmopolita, attiva, progressista, sede di iniziative, scambi, progetti -, essa vuole anche manifestare, con l’organizzazione dell’Esposizione universale del 1851, la schiacciante superiorità del Regno Unito.
La popolazione e l’urbanizzazione crescono a dismisura, la ricchezza affluisce in una metropoli che è anche il porto più grande del globo e che, tranne per la metallurgia pesante, è sede di tutte le industrie. Ma oltre alla gloria conquistata, alla sete di sviluppo che la anima, ai fermenti culturali che la percorrono, c’è anche il rovescio della medaglia, ovvero il volto di una città tentacolare in cui si ammassano in malsani quartieri dormitorio gli immigrati e i diseredati, e in cui l’intervento sociale è limitato perché la povertà viene automaticamente associata al vizio. Una folla brulicante di miserabili di cui Dickens e Doré hanno dato descrizioni e raffigurazioni mirabili. Lontano dai palazzi sontuosi abitati dai simboli del potere temporale e spirituale, nascosti nella nebbia, « fonte di tutte le paure e di tutti i delitti », regnano la malavita, la droga, la prostituzione, lo sfruttamento. Si registra il sorgere, inoltre, di una nuova mentalità, di un’etica e di un’etichetta rigidissime, perlomeno nell’esteriorità. Lo spirito economico, l’accanimento per il lavoro, l’ossequio alle convenienze, l’importanza della famiglia, il tabù del sesso, l’elevazione della donna moglie-madre ad «angelo del focolare» contro la pubblica stigmatizzazione della donna di piacere – anche se, come molti studi sottolineano, la solidità dell’istituzione matrimoniale era possibile grazie all’esistenza dell’amore a pagamento, attraverso cui l’uomo soddisfaceva pulsioni che l’educazione della consorte giudicava quantomeno peccaminose. Una panoramica intensa, variegata, curiosa e avvincente, indispensabile per comprendere, alla luce di fenomeni ed eventi che ne hanno segnato 0 influenzato l’evolversi, il profilo attuale di una delle città più prestigiose e affascinanti del mondo.

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