L’Ombra e la Grazia
Titolo originale: La Pesanteur et la Grâce
Autore/i: Weil Simone
Editore: Edizioni di Comunità
introduzione di Gustave Thibon, traduzione di Franco Fortini.
pp. 216, Milano
“L’ombra e la grazia” è una raccolta di pensieri, aforismi, sentenze e meditazioni che Simone Weil definì “investigazioni spirituali”. Il libro nasce come scelta dalle pagine del “diario intimo” che l’autrice tenne tra il 1940 e il 1942. Vive, in ogni suo pensiero, un profondo “senso universale” illuminato da una luce che trae origine dall’eternità, dall’assoluto, dalla certezza che soltanto l’amore sovrannaturale sia libero, lecito e naturale. In Simone Weil, “la giovane ebrea che insegnava filosofia”, la fede cristiana fu una tentazione perenne, ma anche lacerazione interiore, ansia protesa verso una verità superiore raggiungibile soltanto con la rinuncia, il distacco, il sacrificio.
Simone Adolphine Weil, di ricca famiglia ebraica che le impartì un’educazione raffinata e severa, fu allieva di Alain di cui subì profondamente l’influsso. Dopo essersi laureata in Filosofia all’École Normale Supérieure, insegna fra il 1931 e il 1938 nei licei di varie città di provincia. Nell’inverno del 1934 abbandona l’insegnamento per lavorare come manovale nelle fabbriche metallurgiche di Parigi (per poter “parlare della causa operaia con cognizione di causa”), lavora nelle officine Renault come operaia per circa otto mesi. Testimonianza di questa esperienza, che ebbe gravi conseguenze per la sua salute, sono il diario e le lettere raccolte sotto il titolo La condizione operaia (La condition ouvrière, 1951).
Militante dell’estrema Sinistra rivoluzionaria, comunista antistalinista, partecipa alle Brigate Internazionali nella guerra civile spagnola.
Affetta da tubercolosi, muore nel sanatorio di Ashford il 24 agosto del 1943, all’età di soli 34 anni.
Le sue opere vengono pubblicate postume e iniziano ad essere tradotte in italiano nei primi anni Cinquanta.
La Weil sviluppò un suo pensiero religioso, vicino al cristianesimo, nutrito della tradizione greca e orientale e minacciato da un angoscioso agnosticismo. Tra le sue opere, per lo più di argomento etico, politico e religioso, pubblicate tutte postume, ricordiamo: L’ombra e la grazia (La pesanteur et la grâce, 1947), Attesa di Dio (Attente de Dieu, 1950), La conoscenza soprannaturale (La connaissance surnaturelle, 1950), Lettera a un religioso (Lettre à un religieux, 1951), La Grecia e le intuizioni pre-cristiane (Intuitions pré-chrétiennes, 1951), Quaderni (Cahiers, 3 voll., 1951-56), La fonte greca (La source grecque, 1953), Riflessioni sulle cause della libertà e dell’oppressione sociale (Oppression et liberté, 1955), sui problemi del marxismo.
Introduzione di Gustave Thihon
- La pesantezza e la grazia
- Vuoto e compensazione
- Accettare il vuoto
- Distacco
- L’immaginazione che ci colma
- Rinuncia al tempo
- Desiderare senza oggetto
- L’Io
- Discreazione
- Farsi da parte
- La necessità e l’obbedienza
- Illusioni
- Idolatria
- Amore
- Il male
- L’infelicità
- La croce
- Bilancia e leva
- L’impossibile
- Contraddizione
- La distanza fra la necessità e il bene
- Il caso
- Colui che dobbiamo amare è assente
- L’ateismo purificatore
- L’attenzione e la volontà
- L’addestramento
- L’intelligenza e la grazia
- Letture
- L’anello di Gige
- Il senso dell’universo
- Metaxù
- Bellezza
- Algebra
- La lettera sociale
- Il grosso animale
- Israele
- L’armonia sociale
- Mistica del lavoro