Lo Zen e gli Uccelli Rapaci
Autore/i: Merton Thomas
Editore: Garzanti Editore
nota dell’autore, traduzione dall’inglese di Franco Bernardini Marzolla.
pp. 148, Milano
Che cos’è lo zen? Quando si parla di «spiritualità», di «illuminazione», ecco gli uccelli rapaci volteggiare e calare al suolo come se ci fosse una carogna da cui trarre profitto nell’interscambio tra la vita e la morte. E invece non c’è nessun cadavere, e non appena quegli uccelli se ne vanno, il «nulla» che era lì, che era sempre stato lì, tutt’a un tratto appare.
Con questa efficace immagine; Thomas Merton ci inizia alla scoperta di una delle più affascinanti dottrine filosofico-religiose. Oltre a presentarci alcuni dei massimi filosofi zen dell’antichità e dell’epoca moderna (riportando tra l’altro un appassionante dialogo con il maestro D.T Suzuki), Merton si sofferma sull’analisi trascendente, sull’illuminazione del nirvana, sullo zen nell’arte giapponese. Secondo Merton lo zen, con il suo carattere non-dottrinale, con le sue contraddizioni portate all’estremo «Se incontri il Budda uccidilo!»; «Vedere dove non c’è qualcosa, questo è il vero vedere, l’eterno vedere»), invita l’uomo dell’era cosmica, che ha scelto la follia piuttosto che l’innocenza, ad «aprire gli occhi e guardare».
Thomas Merton (1915-1968), nato a Prades, nei Pirenei francesi, da padre neozelandese e madre americana, entrambi pittori, trascorse parte dell’infanzia negli Stati Uniti, studiò in Inghilterra e viaggiò in Europa. Di ritorno negli Usa, dopo varie esperienze culturali e politiche e la conversione al cattolicesimo, diede inizio a una vigorosa attività di scrittore. Della sua ricchissima produzione Garzanti ha recentemente pubblicato, in questa collana, La montagna dalle sette balze, Semi di contemplazione, Nessun uomo è un’isola, Mistici e maestri zen, Le acque di Siloe.
Argomenti: Buddhismo Zen, Dottrina, Religione, Spiritualità,