Lo Sviluppo della Nozione di Tempo nel Bambino
Titolo originale: Le dèveloppement de la notion de temps chez l’enfant
Autore/i: Piaget Jean
Editore: La Nuova Italia
prima edizione, introduzione di Maria Silvia Barbieri e Laura Ruozzi, prefazione dell’autore, traduzione di Gioia Gorla.
pp. XXXII-304, Firenze
Quest’opera è nata da un suggerimento di Albert Einstein a Jean Piaget. L’intuizione soggettiva del tempo è primitiva o derivata? Ed è subito solidale, o no, con quella della velocità? Questi problemi presentano un reale significato nell’analisi della genesi dei concetti nel bambino oppure la costruzione delle nozioni temporali è compiuta prima di esprimersi.
Sul piano del linguaggio e della riflessione cosciente?
Piaget ha dedicato molti anni a queste ricerche e ne ha tratto risultati che interessano, per esempio, la psicopatologia e la psicopedagogia. Ma quel che più conta è rilevare la modernità e l’attualità di Piaget. Nel proporre un’analisi di carattere cognitivo dello sviluppo di quei concetti attraverso cui si struttura la rappresentazione temporale e nell’evidenziare le operazioni logiche ad essa necessarie, egli anticipa quel progetto di analisi della mente e dei suoi processi che tanta fortuna sta avendo in Italia sotto il nome, pur dalle molteplici accezioni, di cognitivismo.
Introduzione di Maria Silvia Barbieri – Laura Ruozzi
IX. Alcune precisazioni
XIII. La posizione di Piaget
XIV. La posizione di Fraisse
XVII. La lettura di Montangero
XX. Il formalismo piagetiano
XXIV. Il contributo della psicolinguistica
XXX. Bibliografia
Prefazione
Parte I
Le operazioni elementari: tempo e movimento
I. L’ordine degli eventi
1. La tecnica adottata
2. Il primo stadio: le difficoltà a ricostituire la serie globale
3. Il secondo stadio: collocamento corretto dei disegni completi, ma fallimento della seriazione dei disegni I e II tagliati. Il primo sottostadio (II A): incapacità nella seriazione totale
4. Il secondo stadio: sottostadio II B: insuccesso iniziale, poi riuscita empirica
5. Il terzo stadio: co-seriazione operatoria dei disegni separati e comprensione delle relazioni di successione e di simultaneita
II. La durata degli intervalli
1. Il primo stadio: mancanza del concetto di durata
2. Il secondo stadio: intuizione articolata della durata, ma mancanza di coordinazione operatoria
3. Il secondo stadio
4. Il terzo stadio: la composizione Operatoria delle durate qualitative e la misura del tempo
5. Le operazioni elementari e i loro principali «raggruppamenti»: l’ordine di successione e L’inclusione delle durate
Conclusioni
Parte II
Il tempo fisico
III. La successione degli eventi percepiti
1. La tecnica delle esperienze e i risultati generali
2. Il primo stadio: successioni temporali e spaziali indifferenziate
3. Il secondo stadio
4. Il secondo stadio
5. Il terzo stadio: successione e durate operatorie
Conclusioni
IV. La simultaneità
1. Il primo stadio: mancanza di simultaneità e durata proporzionale al cammino percorso
2. Il secondo stadio: differenziazione delle intuizioni (inizi di simultaneità, durata inversamente proporzionale al cammino percorso, ecc.)
3. Lo stadio III: coordinazione immediata della simultaneità e del sincronismo
4. Il ruolo dei movimenti del soggetto: i movimenti dello sguardo nella simultaneità e la successione temporale di ordine percettivo
5. Conclusione dei capitoli III e IV: la genesi della successione e della simultaneità
V. L’uguagliamento delle durate sincrone e la transitività delle relazioni di uguaglianza di tempo
1. Il primo stadio: né simultaneità né sincronismo né quantificazione dei liquidi colorati
2. Il secondo stadio. Sottostadio II A: rapporto inverso del tempo e della velocità e previsione corretta della velocità di riempimento in funzione della grandezza delle bottiglie; simultaneità, ma non sincronizzazione delle durate né quantificazione corretta del liquido colato
3. Il sottostadio II B del secondo stadio: la scoperta empirica della sincronizzazione
4. Il terzo stadio: sincronizzazione e quantificazioni immediate
5. La domanda V: transitività del sincronismo e dell’uguaglianza delle quantità colate
VI. L’inclusione delle durate e la transitività delle relazioni di disuguaglianza di tempo
SEZIONE I – L’INCLUSIONE DELLE DURATE
1. Il primo stadio: mancanza di confronto due per due
2. Il secondo stadio. Sottostadio II A: confronto due per due ma mancanza di coordinamento delle coppie tra loro
3. Il sottostadio II B: scoperta empirica del risultato corretto per tre termini ma insuccesso per quattro
4. Lo stadio III: seriazione e inclusione operatorie
SEZIONE IL – LA TRANSITIVITA DELLE RELAZIONI DI INUGUAGLIANZA DELLE DURATE INCLUSE E DELLE RELAZIONI DI UGUAGLIANZA PER SINCRONISMO
5. Lo stadio I: nessuna transitività
6. Il secondo stadio: non transitività (sottostadio A) e poi scoperta empirica della transitività (sottostadio B)
7. Il terzo stadio: deduzione esatta basata sulla transitività delle relazioni; e conclusioni: la transitività dei rapporti di durata e la decentrazione dell’intuizione
VII. L’additivita e l’associativita delle durate
1. La tecnica dell’esperienza e i risultati generali
2. Gli stadi I e II A: mancanza di sincronizzazione delle durate elementari, di additività e di associatività
3. Il sottostadio II B: sincronizzazione delle durate parziali, ma mancanza di additività e di associatività
4. Il terzo stadio: additività e associatività immediate
VIII. La misura del tempo e lisocronismo delle durate successive
1. L’isocronismo e la conservazione della velocità degli orologi
2. Isocronismo e sincronismo
3. L’isocronismo e la costruzione delle unita temporali
Parte III
Il tempo vissuto
IX. La nozione di eta
1. L’eta delle persone
2. L’eta delle persone
3. L’eta degli animali e delle piante e la dissociazione tra l’eta e la statura
4. La corrispondenza delle eta con velocita diverse di crescita
5. La corrispondenza delle eta, a uguali velocità di crescita
6. Conclusione: la nozione di età
X. Il tempo dell’azione propria e la durata interiore
1. Le reazioni alla velocità dell’azione
1 bis. Verifica per mezzo del metronomo
2. Il rapporto tra la valutazione delle durate e la difficolta dell’azione
3. Il tempo dell’attesa e quello dell’interesse
4. Conclusione: il tempo psicologico
Conclusioni
Indice dei nomi
Argomenti: Conoscenza, Evoluzione, Infanzia, Logica, Logos, Mente, Psiche, Psicologia Infantile,