Lo Strappo dell’Anima
Freud & Jung Amici & Rivali
Autore/i: Schultz Duane
Editore: SugarCo Edizioni
prefazione e introduzione dell’autore, traduzione di Savino D’Amico.
pp. 224, Milano
L’anno, il 1906. Il luogo, la casa di Sigmund Freud a Vienna. L’avvenimento, i due giganti della psicoanalisi moderna, Freud e Carl Jung, faccia a faccia per la prima volta. Freud: cinquantenne, piccolo, impeccabile, cortese. Jung: appena trentenne, alto, rude e piuttosto goffo. Sono una coppia male assortita, eppure quel giorno ebbero inizio un’amicizia e una collaborazione molto ricca, che avrebbe contribuito a promuovere le sorti della psicoanalisi nel mondo. L’incontro avrebbe avuto un’importanza di primo piano nella vita di entrambi.
Jung guarda a Freud come alla prima persona veramente importante che abbia mai incontrato. Finalmente ha trovato chi ha tanto cercato: un padre, un mentore, una guida spirituale su cui contare. Freud è altrettanto impressionato da lungo Non aveva osato sperare di trovare qualcuno che fosse così adatto a diventare suo erede spirituale, ad assumere la guida del movimento psicoanalitico dopo la sua morte. Finalmente, ecco un figlio sottomesso che ammirerà e consoliderà la sua grandezza, un figlio su cui poter contare. Ma questa fondamentale e storica collaborazione non doveva restare pacifica. Tra i due emersero ben presto divergenze cruciali riguardanti il primato della sessualità, la natura dell’inconscio e il posto della religione e della mitologia nella vita dell’uomo. Di conseguenza, la psicoanalisi, appena fondata come disciplina, si suddivide in fazioni.
In ultima istanza si può dire che l’unica caratteristica che Freud e Jung avevano in comune fosse la reciproca dipendenza. Il loro rapporto era più emozionale che intellettuale, diretto più dalla passione che dalla ragione. Per entrambi la loro amicizia non è stata altro che la ripetizione di precedenti tentativi di soddisfare esigenze che li avevano assillati fin dall’infanzia.
Per aiutare il lettore a capire le origini delle idee geniali di Freud e Jung sulla psiche umana, Duane Schultz riporta confronti e differenze poco noti delle loro rispettive infanzie, delle loro crisi di mezz’età e del loro rapporto con le donne. Ricrea anche l’appassionato periodo che va dal 1906 al 1913, inserendovi le figure più significative che contribuirono allo sviluppo della psicoanalisi e le idee innovative che ne accompagnarono la nascita. Attingendo alla feconda corrispondenza tra Freud e Jung, nonché a una vasta gamma di altre fonti, Schultz ridà vita all’entusiasmo che li accomunò all’inizio della relazione. Descrive inoltre a tinte vivaci la crescente dipendenza reciproca, che a poco a poco cominciò a inacidirsi e finì in una tempestosa controversia dopo pochi anni soltanto, con grande dolore per entrambi.
Questo libro non è un trattato accademico, ma una biografia attenta e imparziale di due geni. Il lettore non ha bisogno di possedere una specializzazione in psicologia o in psichiatria per essere in grado di apprezzare l’intimità, la natura emozionale e la reciproca dipendenza fra Freud e Jung, a un tempo amici e nemici.
Sono stati una strana coppia, un impasto non riuscito, un inquieto sodalizio. Eppure quando Sigmund Freud e C.G. Jung si incontrano per la prima volta, si tratta veramente di un lieto evento, l’inizio di un sodalizio durato sei anni che sarà il rapporto a un tempo più ricco, intimo e bizzarro degli annali della psicoanalisi.
Intimità e interdipendenza – espresse anche attraverso lo scambio di dieci lettere qui riportate – caratterizzano i sei anni del loro sodalizio, ma i primi sintomi di crisi del rapporto non tardano a manifestarsi. A poco a poco la fiducia si trasforma in risentimento, l’ammirazione in disprezzo; gli affronti immaginati e gli insulti della fantasia diventano reali; la loro creatività prende vie diverse.
Il figlio leale e devoto, Jung, comincia a trovarsi in disaccordo con gli insegnamenti del padre, Freud, e il padre non riesce ad accettare la progressiva indipendenza del figlio. Nonostante il loro genio nel vedere nelle anime degli altri, Freud e Jung, per tanto tempo, non videro nessuno di questi segni in se stessi.
Duane Schultz, psicologo e autore di numerosi libri, insegna all’University of South Florida.
Argomenti: Psicologia,