Lo Spirito Guerriero del Giappone – L’Esoterismo della Arti Marziali Giapponese
Titolo originale: The Fighting Spirit of Japan – The Esoteric Study of the Martial Arts and Way of Life in Japan
Autore/i: Harrison E.J.
Editore: Luni Editrice
traduzione di Anna Pensante, Collana: Le Vie dell’Armonia n° 24.
pp. 224, 1 tavola in bianco e nero fuori testo, Milano
E.J. Harrison giunse in Giappone nel 1897, giovane giornalista in un ufficio di corrispondenza che gli lasciava un sacco di tempo libero, con la grande passione per il pugilato e il catch, che aveva imparato in una città mineraria.
Il suo entusiasmo e la sua apertura mentale, abbinati a un’innata probità e curiosità intellettuale, si fusero felicemente con quel particolare periodo di transizione che il Giappone stava attraversando, durante il quale la corsa verso la modernizzazione e l’occidentalizzazione a tappe forzate conviveva, e confliggeva, con una vita strutturata sulle autoctone forme tradizionali, ancora intatte nella maggior parte, benché ferite gravemente dalle riforme della «restaurazione Meiji».
In queste pagine rivive un ambiente sociale, ma soprattutto spirituale, che gli eventi storici, leggasi la Seconda Guerra mondiale, lo choc di Hiroshima e l’occupazione americana, hanno di fatto in seguito cancellato. Il teatro, le arti, le usanze giapponesi di allora sono rievocati con la vivacità di chi si è immerso completamente nella vita del suo tempo senza nessuna presunzione da erudito.
Harrison ebbe l’incredibile chance di incominciare la pratica del judo in dojo tradizionali, mescolato agli altri praticanti giapponesi e trattato come uno di loro, insieme a un pubblico popolare che apprezzava il «gioco duro». Praticò nel dojo della polizia di Yokohama con cinture nere di altissimo livello, e poi al Kodokan (il dojo centrale dove si insegnava judo), dove ebbe la fortuna di conoscere personalmente Jigoro Kano, il fondatore del Judo, e di diventare amico e allievo dell’allora direttore Sakujiro Yokoyama, per consenso unanime il più grande esperto dell’epoca dopo il Fondatore stesso.
Curioso come era di esplorare tutti i presupposti più reconditi della teoria del bujutsu (l’insieme delle arti marziali), ebbe l’opportunità di conoscere altri grandi Maestri che gli trasmisero conoscenze, segreti e storie, che raccolse in questo libro, che diviene pertanto una fonte preziosissima di informazioni di prima mano. Scorrono sotto le abili dita del giornalista divulgatore i capitoli dedicati agli aspetti esoterici del bujutsu (l’Autore riferisce di una conferenza dell’anziano Maestro di judo Nobuyuki Kunishige sulla natura del vero judo, dalla quale emerge la differenza, inedita per noi occidentali, tra taijutsu e aikijutsu), quelli su «kiai» e «aiki», sul «kuji-no-in», la concatenazione di mudra protettive degli adepti della scuola di spada Katori Shinto Ryñ, quelli sulla pratica necessaria per conseguire la realizzazione spirituale, sullo Zen o sull’arte del ninso, o fisiognomica esoterica.
“Lo spirito guerriero del Giappone” è un libro davvero raro, non solo perché, nonostante sia citato da tutti gli esperti del settore, è introvabile anche in lingua originale e questa che si presenta è la prima e unica traduzione in lingua italiana, ma perché offre una miscela armonica di informazioni essenziali unita alla piacevolezza di una lettura mai accademica o erudita.
E.J. Harrison nacque in Inghilterra, a Manchester nel 1873.
Giunto in Giappone giovanissimo, iniziò a praticare ju jitsu per poi passare in breve tempo ad allenarsi nel judō presso il centro Kodokan di Tokio, dōjō nel quale insegnava il fondatore dello stile, ]igoro Kano. Diventato giornalista, durante la prima Guerra mondiale ritornò in Occidente, a San Pietroburgo, dove studiò lotta greco-romana. Diventato viceconsole dell’Inghilterra in Lituania, ritornò poi nella nativa Inghilterra dove rivestì un ruolo di rilevante importanza per le sorti della diffusione del judō. Le sue doti e qualità umane erano fondamentalmente rappresentate dal fatto che egli era un ottimo giornalista e scrittore di testi di divulgazione, un grado elevato di judō appreso appunto sotto la direzione stessa del Fondatore, grande conoscitore di lingue (ne parlava correntemente sette, molte delle quali dell’Asia), un umanista e un gentiluomo. Praticò tutta la vita gli insegnamenti spartani ricevuti in Giappone anche in tarda età.
Morì nel 1961 all’età di 88 anni.
Argomenti: Arte della Guerra e Strategia, Arti Marziali, Cultura Giapponese, Esoterismo, Giappone,