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L’Io Legato e la Libertà

L’Io Legato e la Libertà

Autore/i: Perrotti Nicola

Editore: Casa Editrice Astrolabio

prefazione di Francesco Corrao, introduzione di Paolo Perrotti.

pp. 416, Roma

I condizionamenti della coscienza, la suggestione, l’aggressività, l’ansia, la responsabilità, la depersonalizzazione, l’Eros, i tabù sessuali, la gelosia nevrotica: sono questi i principali temi nel pensiero di uno dei fondatori della psicoanalisi in Italia.

Nicola Perrotti è stato uno dei pionieri degli studi psicoanalitici in Italia.
Fondò con Edoardo Weiss, Cesare Musatti ed Emilio Servadio, la Società Psicoanalitica Italiana.
Medico, scienziato, uomo politico, Perrotti s’impegnò nella lotta per l’affermazione del pensiero di Freud con lo stesso entusiasmo che metteva nell’opposizione al fascismo e nella Resistenza.
Intelletto lucido, laico, aperto a tutte le conquiste scientifiche del nostro secolo, e nello stesso tempo spirito sensibilissimo alle sofferenze umane, fisiche e psichiche, egli esercitò sempre la professione medica con valentia e dedizione, affiancandola al trattamento psicoanalitico dei pazienti nevrotici e dedicando una parte del suo tempo anche all’impegno politico.
Di questi molteplici interessi sono frutto gli scritti che qui si riproducono, concepiti in un arco di tempo che va dai primi entusiasmi giovanili fino alla piena maturità e originalità di pensiero che fece di Perrotti un’autorità riconosciuta in Italia e all’estero per i suoi contributi alla teoria psicoanalitica.
Gli studi sulla suggestione, sull’aggressività, sull’ansia, sulla responsabilità, sulla depersonalizzazione, sulla teoria degli istinti, sul linguaggio della musica, sono attualissimi.
Una famosa polemica con Guido De Ruggiero ci fa rivivere il clima della forte opposizione alla psicoanalisi da parte della filosofia idealistica, mentre trapela da tutti gli scritti giovanili quale ostacolo la nuova teoria incontrasse nella Chiesa Cattolica, che vedeva nell’inconscio una nuova forma presa da Satana.
Ritroviamo in questi saggi, con la freschezza delle cose originarie, ciò che poi è stato rimasticato, bene o male, dalla cultura italiana: la psicologia dello sportivo, dell’uomo moderno, dell’automobilista, la paura del comunismo, i tabù sessuali, la gelosia nevrotica.
La «rigofobia», o paura del freddo, sembra simboleggiare tutte le piccole manie, le idee ossessive, le ansie dell’uomo contemporaneo.

Nicola Perrotti (1897-1970) nacque a Penne, in Abruzzo. Si laureò all’Università di Roma nel 1921. Fu uno dei fondatori, nel 1932, della 80cietà Psicoanalitica Italiana. Collaborò alla Rivista italiana di psicoanalisi diretta da Edoardo Weiss e alla rivista Il Saggiatore, entrambe soppresse dal regime fascista.
Nel periodo della Resistenza ebbe un’intensa attività politica e contribuì a ricostituire clandestinamente il Partito Socialista Italiano. Nel dopoguerra s’intensificò la sua partecipazione alla comunità scientifica internazionale per il progresso degli studi psicoanalitici.
Nel 1948 fondò la rivista Psiche, particolarmente dedicata alla psicopatologia della vita quotidiana. Nel 1952 fondò l’Istituto di Psicoanalisi di Roma, dove si formò un’insigne scuola di analisti.

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