Linguaggio e Salvezza
Autore/i: Mancini Italo
Editore: Vita e Pensiero
prefazione dell’autore.
pp. XIII-376, Milano
“Il libro è nato con un titolo diverso, quello di ontologia nuova; e all’aggettivo «nuova» messo accanto alla parola, centrale nei miei interessi filosofici, «ontologia» intendevo dare, contemporaneamente, il senso storico di recente, prossima, ultima; e quello teoretico di rinnovata, da altri e, così almeno credo, da me. Sono passato al nuovo titolo per due ragioni.
La prima ragione sta nel fatto che tanto l’una come l’altra novità veniva a trovarsi espressa dal riferimento al linguaggio. Così: le più recenti filosofie ontologiche vengono caratterizzate e qui studiate soprattutto nella figura dell’espressionismo linguistico, di derivazione heideggeriana, dove l’essere si trova legato a peculiari procedimenti di espressività linguistica, nella quale, accanto all’intenzionalità, vien messo in conto il colore, la positura e il suono stesso del fonema. Questo per la prima maniera di intendere la novità. Quanto al resto, la mia personale veduta sull’ontologia – che potrebbe essere riassunta nel motivo dell’essere come funzione, ossia dell’essere sottratto alla noesi rappresentativa, e all’astratta concettualità e ridotto ad un principio che suscita particolari funzioni ontologiche e metafisiche; in altri termini, si tratta sempre del concetto (e di che altro, se no?) di essere, ma non di un concetto eidetico, ma del concetto di una funzione – viene legata, per quel che riguarda la fondazione, ad una peculiare forma del dire, che è il dire apofantico; qui, mi pare, che l’accennata funzione e struttura si rivela, se non in maniera esclusiva, almeno in maniera che si impone epistemologicamente.
La parola «linguaggio», messa ora nel titolo, copre questo duplice impegno, le precedenti «novità». E richiama, riesprimendolo, il mio precedente volume sulla Ontologia fondamentale. Anche qui, come nel primo lavoro, in questione e‘ l’epistemologia ontologica, il senso dell’essere, la sua fondazione come significato e come principio; detto in altro modo, è la costruzione della domanda e la costruzione della risposta alla domanda sull’essere. Nè faccia meraviglia la parola costruzione applicata alla domanda, chè all’essere si giunge con lunga nascita: l’essere è sempre risultato e vi si giunge mediando.[…]”
Argomenti: Filosofia, Filosofia Occidentale, Linguistica, Metafisica,