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L’Impero dei Segni

L’Impero dei Segni

Le notazioni di viaggio e le perlustrazioni di un grande semiologo nel paese della scrittura, il Giappone.

Autore/i: Barthes Roland

Editore: Giulio Einaudi Editore

traduzione di Marco Vallora.

pp. 140, nn. ill. a colori e b/n, Torino

«Perché il Giappone? perché è il paese della scrittura: fra tutti i paesi conosciuti, è in Giappone che ho incontrato la pratica del segno più vicina alle mie convinzioni e ai miei fantasmi, o, se si preferisce, piú lontana dai disgusti, irritazioni e rifiuti che suscita in me la semiocrazia occidentale». Dice Barthes a proposito di quest’opera, al tempo stesso notazione di viaggio (ma agli antipodi delle cronache del letterato – inviato speciale) e perlustrazione entro un intero sistema di vita. Ne è risultato un libro particolarissimo, esauriente sotto tanti punti di vista, ricco di dottrina e di fatti concreti, perché, come ricorda ancora l’autore, «il luogo dei segni non è cercato negli aspetti istituzionali ma nella città, nel negozio, nel teatro, nella cortesia, nei giardini, nella violenza. Ci si occupa di alcuni gesti, di alcuni cibi, di alcune poesie; ma soprattutto di volti, di occhi e di pennelli con cui si può scrivere, ma non dipingere, il tutto».

Roland Barthes, uno dei principali esponenti dello strutturalismo francese del ’900, è nato a Cherbourg nel 1915 ed è morto a Parigi nel 1980. La sua ricerca si colloca al confine tra diverse scienze umane, assumendo una posizione del tutto originale, a metà fra il lavoro di ricerca teorica e quello di scrittura letteraria. Ha insegnato all’École Pratique des Hautes Études e al Collège de France. Di Barthes, Einaudi ha pubblicato: Elementi di semiologia; Saggi critici; L’impero dei segni; Critica e verità; Sistema della moda; S/Z; Miti d’oggi; Sade, Fourier, Loyola seguito da Lezione; Frammenti di un discorso amoroso; Barthes di Roland Barthes; La camera chiara; Il grado zero della scrittura seguito da Nuovi saggi critici; L’ovvio e l’ottuso; Il brusio della lingua; La grana della voce; Incidenti; L’avventura semiologica; Variazioni sulla scrittura seguite da Il piacere del testo; Scritti. Società, testo, comunicazione; Il senso della moda; Lo sport e gli uomini; Dove lei non è. Diario di lutto.

 

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Nota. – Laggiú. – La lingua sconosciuta. – Senza parole. – L’acqua ed il fiocco. – Bastoncini. – Il cibo decentrato. – L’interstizio. – Pachinko. – Centro-città, centro vuoto. – Senza indirizzi. – La stazione. – I pacchetti. – Le tre scritture. – Animato/inanimato. – Dentro/fuori.- Inchini. – L’effrazione del senso. – L’esenzione del senso. – L’incidente. – Tale. – Cartoleria. – Il volto scritto. – Milioni di corpi. – La palpebra. – La scrittura della violenza. – Il gabinetto dei segni. – Indice delle illustrazioni.

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Argomenti: Arte Orientale, Giappone,

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