L’Illustre Casata Ramires
Titolo originale: A ilustre casa de Ramires
Autore/i: Eça de Queiroz Josè Maria
Editore: Sansoni Editore
traduzione di Enrico Mandillo.
pp. 356, Firenze
L’illustre casata Ramires, pubblicata nel 1897, è forse l’opera più importante del grande scrittore portoghese Josè Maria Eça de Queiroz. Attraverso queste pagine egli si rivela non soltanto come un artista e un poeta, ma anche come un abilissimo pittore del vecchio Portogallo, osservato attraverso il filtro dell’ironia. Il protagonista del romanzo, Goncalo Mendes Ramires, discendente da antichissima e illustre famiglia, pur essendo orgoglioso della nobiltà della propria schiatta, non è del tutto all’altezza degli avi quanto a coraggio e spirito di avventura. Egli vive nell’antica dimora decaduta dal primitivo splendore una scialba vita di provincia. L’evasione dalla grigia e monotona realtà è costituita per Gongalo dalla composizione di un poema eroico che ha come soggetto le gesta dei suoi antenati; si crea così, man mano che il poema viene distendendosi, un sottofondo al romanzo che sfuma in chiave ironica, nella contrapposizione spontaneamente sorta tra quelle fantasie eroiche e le attività scialbe dell’ultimo rampollo della casata. Ma in Goncalo Mendes Ramires si ridesta ad un certo momento qualcosa che sembrava assopito per sempre: il bisogno di azione, lo spirito di avventura, che lo portano lontano dalla sua Torre, dalla vita facile ma piatta della sua provincia, dagli intrighi e dalla maldicenza. Egli andrà in colonia, ritrovando così in una vita attiva, tesa verso la creazione di qualcosa di utile, la stima di se stesso.
Josè Maria Eça de Queiroz, nato a Póvoa de Varzim il 25 novembre 1845, è da considerarsi tra le massime personalità della narrativa portoghese. Laureatosi in legge a Coimbra nel 1866, dal 1869 al ’70 è in Egitto e nel 1871 prende attiva parte alle conferenze del Casino Lisbonense che segnano una tappa importante nell’evoluzione della cultura portoghese verso il realismo. Entrato ben presto nella carriera diplomatica, rappresentò il Portogallo all’Avana, a Newcastle, a Bristol e a Parigi.
L’arte di Eça de Queiroz trova il suo punto di forza nell’analisi della vita sociale e nell’interpretazione spietata e ironica della provincia portoghese. Tra le maggiori opere dello scrittore debbono essere ricordate: Il delitto del padre Amaro, Il cugino Basilio, Il Mandarino, I Maia, La reliquia, La Corrispondenza di Fradique Mendes, La città e le montagne e le Ultimas paginas. Morì a Parigi il 16 agosto 1900.
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