
La Repubblica Cosmica - Appunti per una Storia non Peripatetica della Nascita della Filosofia in Grecia
di Capizzi Antonio
Editore: Istituti Editoriali e Poligrafici Internazionali
Prezzo: € 120,00
Informazioni: premessa e avvertenza dell'autore. - pp. 596, Pisa
Stampato: 1997-06-01
Codice: 978888147021
Le ricerche sulla letteratura classica hanno da tempo abbandonato il «paese della bellezza pura»: nessun poeta o prosatore greco viene più letto sub specie aeternitatis, né estraniato dal contesto sociopolitico della città in cui visse e dell'uditorio per il quale compose. Nel campo della storia della filosofia antica, e soprattutto della più antica (da Talete al giovane Empedocle), il passo è stato fatto a metà, e non da tutti: gli studiosi più illuminati sono arrivati a mettere i presocratici arcaici in rapporto con la polis in generale, ma molto raramente con le singole poleis nelle quali quei sapienti non solo vissero, ma (come attestano fonti indiscusse) ebbero posizioni politiche di primissimo piano; e quasi mai si sono domandati in qual misura l'uditorio cittadino (così determinante in età pre-letteraria) condizionasse i contenuti del loro discorso. L'autore vuol dimostrare che prima dell'Atene periclea (vera patria della filosofia come ricerca disinteressata del sapere) la scienza greca ebbe solo due facce: quella della tecnica (biologia per la terapia, astronomia per la navigazione, ecc.) e quella del paradigma mitico (l'universo e l'organismo vivente presentati non come sono, ma come si possono idealmente costruire perché facciano da modello ad una certa città in una determinata situazione). Nella monarchia cosmica descrittaci da Omero e da Esiodo la natura era un paradigma di sudditanza, dominato dagli Dèi che costituivano il paradigma di regalità; ma nella repubblica cosmica, che i sapienti pre-periclei dipingono alle città isonomiche minacciate dalla tirannide, la natura si eleva a modello delle archai, dei corpi collegiali di potere. Atene, raccogliendo in sé scienziati venuti da tutta l'Ellade, toglierà significato al paradigma scientifico della periferia greca, codificando per sempre la distinzione tra nomos e physis, tra politica e scienza; ma sempre Atene, nel secolo successivo e per questioni connesse alla condanna di Socrate, ricostruirà a propria immagine e somiglianza (soprattutto con Aristotele e Teofrasto) l'ormai incomprensibile sapienza pre-periclea, falsificandone lo spirito con l'applicarle le caselle del Liceo e l'etichetta della «filosofia».
Antonin Capizzi, professore incaricato di filosofia teoretica presso l'università di Roma, è nato a Genova nel 1926. Discepolo di Ugo Spirito e di Guido Calogero, ha alternato studi sulla filosofia antica Protagora, 1955; Serate, 1970; La porta di Parmemide, 1975; Eraclito, 1979) a lavori analitici sulle problematiche del nostro tempo Dall'ateismo all'umanismo, 1967; Impegno e disponibilità, 1971; Alle radici ideologiche dei fascismi, 1977 e ha partecipato alla preparazione dello Zeller-Mondolfo e di Storia e civiltà dei Greci. Negli ultimi tempi ha accentuato il suo distacco metodologico dagli storici del pensiero antico di matrice filosofica, collaborando col circolo urbinate di Bruno Gentili nello sforzo di superare le impostazioni ottocentesche inserendo i «filosofi» nelle tematiche concernenti la città, l'uditorio, il committente, l'evoluzione delle strutture sociali, il trapasso dalla tradizione orale alla civiltà della scrittura.
Il volume è disponibile in copia unica
Argomenti: Filosofia, Pensiero, Antica Grecia, Cultura Greca,