L’Essenza del Vedānta (Vedāntasāra)
Autore/i: Sadānanda
Editore: Edizioni Āśram Vidyā
introduzione dell’autore, traduzione dal sanscrito e commento a cura del Gruppo Kevala.
pp. 192, Roma
Sadānanda Yogīndra Sarasvatī (XV sec. d.C.), conosciuto semplicemente come Sadānanda, appartenne all’Ordine monastico śaṁkariano Sarasvatī di cui fecero parte anche alcuni eminenti Maestri del Vedānta Advaita come Madhu Sudana, Brahmānanda, Upaniṣadbrahmendra.
Śaṁkarācārya fondò dieci Ordini monastici, che hanno resistito attraverso i secoli, per salvaguardare l’ideale della spiritualità dell’India, mantenere viva la continuità della Tradizione Advaita e promuovere, sulle basi dell’Advaita, l’armonia tra i diversi punti di vista onde evitare rivendicazioni esclusive della Verità. Questi Ordini, chiamati nel loro insieme Daśanāmin, sono: Āśramin, Giri, Araṇya, Bhāratī, Sarasvatī (questi cinque sono legati ai più importanti Maṭh fondati dallo stesso Śaṁkarācārya), Tīrtha, Purī, Vaṇa, Parvata, Sāgara.
Il Vedāntasāra o L’essenza del Vedānta, che viene presentato per la prima volta al lettore italiano, sintetizza in pochi sūtra la dottrina metafisica della Non-Dualità (Advaita) e può considerarsi, sia per la struttura sia per le citazioni contenute, un vero e proprio manuale, universalmente riconosciuto, di Filosofia Vedānta.
Il Vedānta è uno dei sei darśana (punti di vista) della filosofia indù. È conosciuto anche con il nome di Uttara-mīmāṁsā (Indagine successiva) in relazione alla Pūrva-mīmāṁsā (Indagine anteriore) la quale è detta anche Karma-mimarisa (Dottrina rituale). La prima, e soprattutto la corrente Advaita o Vedānta Non-duale, è nota come Jñāna-mīmāṁsā o “Indagine profonda sulla Conoscenza” che pone in rilievo l’aspetto metafisico di pura Conoscenza in rapporto a quello prettamente ritualistico dell’altra Mīmāṁsā (karma) e a quelli logico-speculativo, distintivo-analitico, dualistico-cosmologico e monistico-teosofico degli altri darśana (rispettivamente: Nyāya, Vaiśeṣika, Sāṁtkhya e Yoga).
Il Vedāntasāra può reputarsi derivato dal Brahmasūtrabhāṣya di cui sintetizza i punti e gli argomenti principali. In questo testo, che comprende 227 sūtra, emerge come Sadānanda avesse una profonda conoscenza delle opere dei suoi predecessori: Gauḍapāda, Śaṁkarācārya, Hastāmalaka, Sureśvara, Vidyāraṇya ma soprattutto avesse compreso lo spirito dell’Advaita.
Come tutti i trattati specifici (prakaraṇa), anche il Vedāntasāra si distingue per quattro precise caratteristiche: la prima consiste nell’enumerazione delle qualificazioni (adhikādra) richieste all’aspirante, la seconda concerne l’esposizione dell’argomento fondamentale (viṣaya) – cioè l’identità tra jīva e Brahman -, la terza verte sulla connessione (sambandha) che vige tra tale oggetto costituito dall’identità jīva-Brahman e la sua esposizione dottrinaria come relazione di identificazione del conoscente con il conosciuto (identità – coscienziale), mentre l’ultima consiste nell’esaltazione dell’aspetto pratico (prayojana) di detta esposizione ovvero della sua effettiva applicabilità (sādhanā) da un punto di vista realizzativo.
Ciò perché la conoscenza metafisica – e quindi la realizzazione corrispondente – deve essere acquisita come consapevolezza effettiva, e non già essere confusa con la semplice conoscenza teorica, di per sé sterile e priva di qualsiasi operatività. Questa conoscenza può inizialmente fungere da supporto all’intuizione ma in seguito dev’essere abbandonata a favore della conoscenza diretta poiché è solo in quanto coscienza-consapevolezza che la Conoscenza (jñāna) diventa realizzazione (siddhi) e liberazione (mokṣa).
Introduzione
- Qualificazioni del discepolo
- L’Istruttore
- La sovrapposizione
- Aspetti individuali e universali dell’ignoranza
- La natura di Turiya
- Il duplice potere dell’ignoranza
- La natura dei corpi sottili
- La natura dei corpi grossolani
- L’Unità dell’Essere nella manifestazione
- Esposizione delle false teorie sul Sé-atman
- La reale natura dell’atman
- La soluzione delle sovrapposizioni
- Tu sei Quello
- Io sono Brahman
- La sadhana realizzativa
- L’ottuplice disciplina
- Ostacoli al nirvikalpa samadhi
- Il Realizzato
Testo sanscrito
Argomenti: India, Induismo, Ordini Religiosi, Religione,