L’Erotismo – Vita o Morte?
Titolo originale: L’Érotisme
Autore/i: Dadoun Roger
Editore: Spirali Edizioni
prefazione e introduzione dell’autore, traduzione dal francese di Luciana Brambilla.
pp. 192, Milano
Questo libro è il risultato di una ricerca sull’erotismo e sul suo carattere di contemporaneità. Roger Dadoun compie un’inchiesta sull’apparente scomparsa di Eros, che vale come finzione e puntello della ricerca. A questo proposito, dopo aver acquisito come prove fondanti i principi della psicanalisi, l’autore passa a interrogare il linguaggio, prendendo in esame le sue espressioni (l’arte) e le sue parole (la letteratura).
Dalle eleganti Veneri grecoromane agli attori hard del porno, Roger Dadoun rivela il paradosso di un erotismo universale che diventa singolare per ciascuno.
Il rapporto fra erotismo e pornografia è rappresentato da due personaggi in conflitto, Eros e Pornos. Eros sta dalla parte della luce, della creatività, Pornos occupa uno spazio più buio e tiene discorsi raso terra in cui rivendica una sessualità collegata agli organi e alle funzioni del corpo. Ma la contrapposizione è difficile da mantenere. Un filo che li lega suggerisce qualche amalgama fra i due personaggi, e a volte qualche confusione. Picasso proclama: “Arte e sesso sono la stessa cosa”; Duchamp crea insolite messe a nudo sotto il segno di Rrose Sélavy (Eros è la vita); Hieronymus Bosch esalta e tortura i corpi per comporre un’arte d’amare edenica. Ingres, Bonnard, Michelangelo e altri cantano una carne che Schiele scarnifica fino all’osso e che Klimt ricopre d’oro. Sade spinge Eros verso l’orrore; Fourier promette un “nuovo mondo amoroso” in cui “ciascuno ha ragione in amore”; il supermaschio di Jarry arde d’amore e Kubrick dice la sua ultima parola: fuck. Obiettivo dichiarato da Roger Dadoun: arrivare a “un’arte d’amare che è un’arte di vivere – un’arte di vivere che sia un’arte d’amare”.
Un Estratto del libro:
«EROS (avanzando verso il pubblico, con sicurezza e maestà, aureolato di luce) Io cresco, io mi estendo, io esplodo, io risplendo in tutta la creazione. Ai bordi estremi dell’universo, ove sconvolgenti spirali di energia generino mondi e galassie, io arrivo. E, glorioso, torno a battere e ribattere questo terroso pianeta con una possente mareggiata a cui niente resiste. Ma che dico, resistere? Chi oserebbe, chi potrebbe resistermi? Mi si indichi un posto che possa sottrarsi alla mia influenza. In ogni luogo, su ogni cosa, su ogni essere io pongo e impongo il mio artiglio di velluto: dal più elementare corpuscolo vibrante di un tenue clinamen che lo fa attaccare al suo simile e genera la materia, subito in tumulto colta da isteria browniana, dalle più profonde cellule di organismi avidi di ghermire, di espandersi, di moltiplicarsi all’infinito, fino agli oceani che si gonfiano e palpitano come seni immensi, fino alle foreste vello se che si scompigliano e ancheggiano e proliferano, fino alle catene montuose che si sollevano e drizzano rigide le loro imperiose erezioni, fino ai balletti di astri ritmati da quella musica delle sfere che si chiama – è tutto dire – attrazione universale…
PORNOS (ascolta le parole di Eros con 1’aria di uno che dice fra sé “puoi parlare finché vuoi, tanto non ti do retta”; cammina con prudenza, anche con diffidenza, quasi piegato, guardando da ogni lato, come se si aspettasse di essere aggredito – una minaccia che tenteranno di rendere esplicita i giochi contrastanti di ombre e di luci. Come in disparte, e prendendo il pubblico a complice e testimone) Ecco che riprende il suo ritornello e ci rifà il suo numero di attrazione e si abbandona alle sue solite gesticolazioni filosofico poetiche. Carismatico, dicono. Carisma madre, sì! Avete capito bene: chiama alla riscossa, come sempre, Lucrezio, Victor Hugo, Epicuro, Bataille, Reich e qualche altra sacra icona del patrimonio ovviamente universale.
(Voltandosi con fermezza verso Eros) Ascolta, amico, di colpo, in un colpo solo, tu ti arraffi tutto, arrivi dappertutto, con il tuo vorace artiglio di velluto. E a me, dimmi, che cosa rimane?(Mimando le parole) Ah, sì, stai per estrarre di nuovo dalla faretra la famosa aria della calunnia: io, Pornos, sono il lombrico che va strisciando e contorcendosi raso terra, sono il rettile che spinge la pura Eva a dare il vile morso alla mela; incapace del minimo slancio d’amore o del più piccolo volo, io sono il miserabile vagabondo che va rasente i muri, che si aggira fra le latrine, lo smutandato, lo sbracato, il nascosto, lo spiato, il brutto, il cattivo, il vile, il debole, il v… No, no, non dirò il vedovo, lo sconsolato, non m’inoltro nella poesia, io, eppure… Sentite, sì, sentite un po’ l’essere che sono io, qui: io non sono altro che sentine e sentori sconci […] porto il fardello del mio nome, trascino la mia graziosa grecità, io, il figlio naturale di mia madre porne, la prostituta.»
Scrittore, filosofo e psicanalista.
Roger Dadoun (1928-2022) È stato professore all’Università di Parigi VII-Jussieu. Ha compiuto studi di critica letteraria e cinematografica, di analisi antropologica e psicanalitica. Si è occupato di ricerche di psicanalisi politica.
Roger Dadoun è stato responsabile della produzione all’emittente televisiva France Culture.
Ha pubblicato:
Ruptures sur Henri Michaux (Payot, 1976), La folie politique (sous la direction de Dadoun) (Payot, 1977), Éros de Péguy: la guerre, l’ecriture, la durée (PUF, 1988), De la raison ironique (Des Femmes, 1988), Freud (Belfond, 1992), La violence: Essai sur l’«homo violens» (Hatier, 1995), La psychanalyse politique (PUF, 1995), Allah recherche l’autan perdu (Baleine, 1996), Cent fleurs pour Wilhelm Reich (Payot), Cinéma, psychanalyse et politique (Séguier), Duchamp, ce mécano qui met à nu (Hachette), Vieillir et jouir (Phébus, 1999), L’utopie et ses métamorphoses (Sens et Tonka, 2000).
In Italia sono state pubblicate varie opere, fra cui Cento fiori per Wilhelm Reich (Marsilio, 1978), Tempo, scrittura, storia e eros in Peguy (Milella, 1987)
Ha pubblicato con Spirali:
- Paolo Uccello, Valentin Tereshenko (2007)
- Cento fiori per Wilhelm Reich (2007)
- L’erotismo. Vita o morte? (2004)
- Marcel Duchamp, Enzo Nasso (2001)
- Sigmund Freud (1997)
PREFAZIONE ALL’EDIZIONE ITALIANA – Dialogo di Eros e di Pornos alle prese con i nodi
INTRODUZIONE
PRIMA PARTE – Fondazioni
I. Corpo
II. Organi
III. Libido
IV. Desiderio
SECONDA PARTE – Espressioni
I. Tracce
- Da Malpunga a Gilgamesh
- Veneri preistoriche
- Smog erotico
II. Immagini
- Picasso, il grande pittore priapico
- Hieronymus Bosch, Il regno millenario
- Ingres nel suo Bagno turco
- Pierre Bonnard, bagno di colori
- Gustave Moreau, il capro lascivo montato dalla lussuria
- Gustav Klimt, ossa e ori
- Egon Schiele, la morte inscritta
- Hans Bellmer, Puppe contro Führer
- Marcel Duchamp, Rrose Sélavy
- Michelangelo, Giorgione, Tiziano, Poussin, Rembrandt, Boucher, Courbet, Balthus e altri
- Christo, 100.000 metri quadrati di tela
- Fotografia: il “nudo inconfessabile”
- Clérambault, erotica della seta e del drappeggio
- Grilletti fotografici
- Cinema X, “eccitattrici” e “hardattori”
- Cinema: flash erotici
- Blow up, Gli inseparabili, L’occhio che uccide: Eros strumentale
- Hiroshima mon amour, “Non hai visto niente…”
- Eyes wide shut, scopare!
III. Parole
- Labé e l’Aretino, Louÿs e Musset
- Sade, il supererotismo
- Fourier, il panerotismo
- Alfred Jarry, Il supermaschio
Argomenti: Comunicazione, Eros, Erotismo, Psicologia, Sesso, Sessualità, Studio Pratica e Ricerca,