L’Enigma d’Amore nell’Occidente Medievale
C’è stato un tempo in cui l’amore era declinato al femminile?
Autore/i: Mattei Annarosa
Editore: La Lepre Edizioni
prefazione di Franco Cardini, introduzione dell’autore.
pp. 288, Roma
Nel XII secolo, nei castelli a sudovest della Francia, fiorì una civiltà fondata sulla centralità della donna, vista come portatrice di amore, gentilezza e sapienza, celebrata dal canto dei trovatori, che riconobbero in lei il vero motore della vita e della conoscenza. La parola amor nova, fin’amor – femminile in lingua d’oc – significò per questi grandi poeti e musicisti l’amore che fa rinascere a nuova vita. Eleonora d’Aquitania, due volte regina, favorì la diffusione della ‘rinascenza cortese’.
La figlia, Maria di Champagne, fece scrivere un codice, il De amore, perché il cavaliere imparasse ad avvicinare la dama secondo le prescrizioni e i riti di un graduale percorso formativo. Fu così che nacque una vera e propria ‘scienza dell’amore’ che, per la prima volta nella storia occidentale, fondava il dialogo tra l’uomo e la donna sulla parità, il reciproco rispetto, la conoscenza di sé.
Vincitore del Premio Internazionale Capalbio 2017 nella sezione storico-divulgativa con la seguente motivazione: L’enigma d’amore nell’Occidente medievale di Annarosa Mattei ci restituisce una genealogia al contempo storicamente impeccabile (come testimonia nella sua prefazione un medievista del rango di Franco Cardini) e letterariamente raffinata dei temi della fin’amor e del discorso amoroso dal XII secolo al XIV secolo: dai trovatori provenzali alla lirica d’amore italiana, dai feudi occitanici all’“avanguardia poetica” di Cavalcanti e di Dante: da cui prende avvio quella straordinaria innovazione linguistica e quel peculiare intreccio poetico-filosofico che costituiranno più tardi il tratto innovativo del Rinascimento italiano.
Argomenti: Libri vari,