Le Porte di Atlantide
Alle origini di una civiltà perduta
Autore/i: Collins Andrew
Editore: Sperling & Kupfer Editori
prefazione di David Rohl, traduzione di Gioia Guerzoni.
pp. 362, nn. tavv. b/n f.t., Milano
Atlantide, l’isola che non c’è per antonomasia, culla sommersa di tutte le civiltà, sarebbe realmente esistita e l’Oceano ne conserverebbe tuttora tracce inconfutabili, accessibili ai moderni strumenti dell’archeologia marina. Della misteriosa esistenza di questo regno evolutissimo, scomparso 10.500 anni fa, parla per primo Platone raccontando che quello greco era un popolo fanciullo rispetto a un altro di cui gli egizi conservavano documentazione scritta. Sono i cartografie i grandi navigatori del XV secolo, Colombo in testa, a riaprire il dibattito organizzando spedizioni alla ricerca di Antilia, l’isola leggendaria sulla rotta del Nuovo Mondo che secondo alcuni potrebbe identificarsi nelle Grandi e Piccole Antille, smentendo quanti la vorrebbero sepolta nel Mediterraneo.
Reinterpretando analogie, ritrovamenti e concomitanze, l’autore giunge a conclusioni sconvolgenti: quell’oscura «isola di fronte a un continente, più grande della Libia e dell’Asia messe insieme», avrebbe ora una latitudine e una longitudine e il suo ritrovamento permetterebbe di andare a ritroso nel tempo e di chiarire molti degli enigmi della Storia ipotizzando contatti, circolazione di sapere, merci e uomini, in una parola l’anello mancante tra le civiltà del Mediterraneo e quelle del continente sudamericano. I segreti sono tanti e la ricerca è soltanto agli inizi: perché l’esistenza di un subcontinente sommerso consentirebbe di capire le impressionanti analogie tra mondi diversi, tra il calendario egizio e maya di 365 giorni per esempio, la comune pratica dell’imbalsamazione, certe manifatture simili. Ricco di particolari inediti e di convincenti argomentazioni, corredato da un interessante inserto fotografico, un viaggio affascinante nelle profondità degli abissi, per saperne di più su fenici, romani, le grandi civiltà precolombiane fino a Stonehenge e alle dinastie cinesi, che promette di entusiasmare gli appassionati della materia.
Andrew Collins, studioso di civiltà antiche e appassionato cultore di storia, è autore di diversi saggi sul tema dello psychic questing, un termine che egli usa per definire il suo personale tipo di sciamanismo urbano.
Per Sperling & Kupfer ha pubblicato con grande successo Gli ultimi dei e Il sepolcro degli ultimi dei. Vive in Gran Bretagna, nella contea dell’Essex.
Argomenti: Atlantide, Civiltà Scomparse, Origini, Ricerche Storico-Archeologiche, Storia, Storia dei Popoli,