Le Parole vi Ingannano
Un libro di lettura per le classi subalterne
Autore/i: Strindberg August
Editore: Guaraldi Editore
prima edizione, introduzione e cura di Jan Myrdal, nota dell’editore, traduzione di Andrea Martini.
pp. 204, Bologna
Ecco uno Strindberg sconosciuto: critico della società, socialista, rivoluzionario.
Chi ha presente la movimentata biografia del grande drammaturgo svedese, se del suo impegno politico: delle sue collaborazioni a giornali socialisti, delle sue prese di posizione a sostegno delle lotte operaie all’inizio del secolo, del suo schierarsi a fianco della «Gioventù rossa» contro la dirigenza del partito socialdemocratico svedese alla vigilia della prima guerra mondiale.
Ma è la prima volta, con questo volume, che vengono presentati i suoi scritti politici e di critica sociale.
Jan Myrdal, che li ha raccolti da giornali e riviste dell’epoca, ne sottolinea l’attualità e l’efficacia in questo: che la società che essi deridono e combattono è rimasta, in fondo, ancora la stessa.
Aspetti grotteschi e assurdi, pregiudizi, falsità, ingiustizie della società borghese sono ancora quelli che furono oggetto dei brucianti scritti di Strindberg.
Al centro di questa critica corrosiva sta il grande fantoccio della costruzione chiamata «cultura»: che è cultura di pochi e per pochi, mistificazione e illusione, e copre e giustifica gli infami rapporti di classe.
Gli accademici che hanno imbalsamato August Strindberg preferiscono parlare di anime tormentate, di divorzi, di malattie – magari di stravaganza o pazzia per gli atteggiamenti «eterodossi», compresi quelli politici.
In maniera ben diversa gli studenti in rivolta, assicura Myrdal, sono oggi tornati a leggere Strindberg.
Destinati a loro e alle classi sfruttate e ingannate, ci sono ora anche questi testi politici.
Argomenti: Cultura, Lingue e Fonetica, Linguistica, Storiografia,