Le Opere dei Demoni
Autore/i: Michele Psello
Editore: Sellerio Editore
introduzione, traduzione e cura di Pietro Pizzarri, collana: La diagonale n. 34.
pp. 84, Palermo
Parlando della filosofia «ultramondana» che ha dominato l’Occidente (il cercare la realtà vera, il vero bene fuori dalle cose di questo mondo) lo storico delle idee Arthur Lovejoy ha osservato che un’ambiguità la agita: il fatto che Idea di Bene, il Sommo Bene, ineffabile e autosufficiente, per essere il fondamento e la spiegazione ultima delle cose, deve essere anche Somma Bontà. Sarebbe quindi dualistica l’idea di Dio. Da un lato un Dio immutabile e assolutamente libero; dall’altro un Dio creatore che sceglie e determina la natura del mondo. E questo Dio ha scelto questo mondo come il migliore dei possibili, con ciò non libero di farne uno di migliore? Oppure libero di farne uno migliore, ha scelto questo con ciò creando anche il Male? Questa contraddizione è al centro dei dibattiti del Medioevo, e della divisione dell’eresia dall’ortodossia; e da questo muove la cura spasmodica di filosofi e teologi nel descrivere la grande catena dell’Essere, le sfere digradanti che da Dio portano al Mondo e al Male, gli esseri sublimi e intermedi, quelli della natura, e i demoni in cui s’incarna il Male. Il trattato sui demoni di Michele Psello, filosofo di Bisanzio dell’XI secolo, è forse il più completo e noto del Medioevo, e contiene «scoperte» e ipotesi di storia naturale del demonio a cui, sino all’età moderna, hanno attinto le trattazioni sull’argomento.
Michele Psello, nato a Nicomedia nel 1018 e morto tra il 1078 e il 1096, forse il massimo filosofo bizantino, si divise tra gli studi e un’attività politica dalle alterne fortune di dignitario e ministro alla corte di Bisanzio. Concluse la sua vita in totale ritiro monastico. Fu autore di trattati filosofici, scientifici e medici, giuridici e grammaticali, di opere storiche, orazioni, lettere e versi, fra cui: la Cronografia, Sugli oracoli dei Caldei, Sul Poimandres di Ermete Trismegisto, Sul Cantico dei Cantici, l’opera miscellanea Varia dottrina.
Introduzione di Pietro Pizzari
Dialogo sulle opere dei demoni
- I. – Sugli Euchiti o Entusiasti. La conoscenza dei dogmi degli eretici è utile ai pii come ai medici quella dei farmaci velenosi
- II. – I due principi dei Manichei ed i tre principi degli Euchiti
- III. – Perché Satanael viene detto dagli Euchiti figlio di Dio: l’origine della eresia è da Satana. Quanto sono ciechi e mentecatti gli eretici che non vedono gli inganni dei demoni
- IV. – Le orrende cerimonie degli Euchiti che, per iniziare i loro riti, gustano cibi e bevande di escrementi e di sterco
- V. – Spiegazione del sacrificio degli Euchiti, mistico o meglio esecrabile, formato da ceneri e sangue di un bambino concepito con incesto e da loro stessi ucciso
- VI. – Discorso in favore dello studio delle buone lettere e dei buoni costumi ostacolato dai canti degli eretici precursori dell’anticristo e dalle agitazioni di tutte le genti
- VII. – I demoni hanno corpi non meno degli stessi angeli del cielo e si mostrano agli uomini
- VIII. – Come si distingue il corpo angelico dal diabolico e lo splendore dalla luce del sole
- IX. – I demoni lucifugi, acquei e sotterranei, in quanto partecipi di materia, sono soggetti alle passioni, emettono seme e si alimentano
- X. – L’aria e la terra, le acque e tutto il mondo brulicano di demoni e ne sono pieni
- XI. – Sei sono i generi principali di demoni e questi corrispondono in via analogica ad un triangolo scaleno come li esseri celesti corrispondono al triangolo equilatero e gli umani all’isoscele
- XII. – Tentazioni, lusinghe ed adescamenti con cui i demoni cercano di attirare a sé gli uomini, soprattutto quelli che non allontanano da sé gli stimoli del vizio
- XIII. – Perché i demoni non assalgono soltanto gli uomini ma anche gli animali bruti e, tra l’altro, le opere e l’esorcismo dei demoni sotterranei e lucifugi che – si dice – sono muti e sordi
- XIV. – Contro i medici che sostengono che le attività o opere dei demoni provengono in qualche modo da umori corrotti come accade per il letargo
- XV. – Prova che gli energumeni, o posseduti dai demoni, sono curati soltanto per virtù divina e aggiunge la storia di un certo Euchita impostore che fu portato prigioniero a Costantinopoli da Elasone
- XVI. – Di un impostore armeno che cacciò un demone con il ferro da una puerpera greca che ignorava la lingua che parlava l’armeno
- XVII. – Tre problemi che nascono dalle opere dei demoni precedenti. 1. Se i demoni sono maschi e femmine. 2. Se parlano tutte le lingue. 3. Se possono essere percossi e soffrono dolore
- XVIII. – Come è che il demonio appare sotto forma ora di uomo ora di donna e che per sua forza ha vari colori come l’aria e le nuvole
- XIX. – Perché il demonio che tormenta la puerpera appare soprattutto sotto forma di donna
- XX. – Delle varie lingue dei demoni dovute alla varietà delle regioni in cui vivono
- XXI. – Perché i demoni temono il ferro, in particolare quelli dotati di materia che sono i più paurosi
- XXII. – I Goeti e gli altri che sono addetti con serietà e sincerità al culto dei demoni. Il pentimento di Marco ed il suo ritorno alla fede ortodossa
- XXIII. – Come i demoni vengono percossi e la differenza tra il corpo demoniaco e quello solido
- XXIV. – Di varie profezie e modi di prescienza ed a quali demoni ognuno compete ed è proprio
Argomenti: Demonologia, Fede, Occultismo, Religione, Religioni e Culti Misterici, Satanismo,