Le Meraviglie della Natura – Introduzione all’Alchimia
Autore/i: Zolla Elémire
Editore: Marsilio Editori
a cura di Grazia Marchianò, prefazione dell’autore, nuova edizione con l’aggiunta di una parte su «Pensieri alchemici fra 1975 e 1990».
pp. 600, nn. illustrazioni b/n, Venezia
«Dicono che a Isfahan vi fossero vecchi quasi centenari dall’aspetto di cinquantenni, che traevano sapienti oli dai metalli e che scioglievano le gemme con l’aiuto del fuoco e dei decotti d’erbe del deserto…
Zolla esamina la natura e la qualità delle cose, indugia sulle proprietà dei numeri, dei colori e dei ritmi, scopre il linguaggio alchemico dei Vangeli: il suo discorso si rifa ai testi gnostici e complementari tra loro». (Franco Cardini)
Dalla sua prima uscita nel 1975 e a dodici anni dall’ultima ristampa nel 2005, rivede la luce il libro forse più amato dai lettori dell’opera zolliana, intatto nella freschezza che sgorga dall’immersione dell’autore nelle meraviglie del mondo della vita.
«Scienza tradizionale degli imponderabili» definì Elémire Zolla l’alchimia, esplorandola come un dizionario della qualità delle cose impressa nei poteri dei quattro elementi, nella simbologia dei numeri e negli archetipi riconosciuti nella loro natura primigenia di ritmi. Quando nella riedizione di Le meraviglie della natura (1991) Zolla aggiunse il capitolo Pensieri alchemici fra 1975 e 1990, la materia trattata s’incurvò come un arcobaleno a lambire le soglie del terzo millennio.
Negli esperimenti sulla fusione fredda di Fleischmann e Pons, che nei primi anni novanta del secolo scorso la comunità scientifica internazionale aveva accolto per lo più con dileggio e alterigia, Zolla scorgeva ‘stranezze’ caratteristiche di certi processi alchemici, ad esempio che la fusione avviene a volte sì a volte no e quasi sempre in primavera. Una ragione in più per tuffarsi nei segreti della natura con la disposizione a «guardarsi d’attorno con esultanza». Infatti solo «a questo patto – si legge nel primo capitolo – sollevando una gleba odorosa, spiccando un frutto, contemplando le iridescenze di gioielli o di cascate, lo splendore d’un incarnato umano o d’una liscia pelliccia o d’una sfolgorante colata di metalli, forse si saprà sentire la presenza animatrice che ha plasmato e va plasmando queste materie». All’introduzione del 2005 Grazia Marchianò premette una postilla che inquadra i temi al cuore di Le meraviglie della natura negli inquietanti scenari cognitivi di un futuro alle porte.
Elémire Zolla (1926-2002), grande intellettuale tra i più controversi e meno compresi del secondo Novecento, fondatore della rivista erudita «Conoscenza religiosa» (1969-1983), accademico e autore di fama internazionale, ha scandagliato i modelli mentali vincenti e perdenti che hanno improntato le visioni del mondo in Occidente, Oriente e nei mondi indigeni. La raccolta completa delle opere zolliane analizzate da Grazia Marchianò, autrice della biografia intellettuale dello scrittore, Il conoscitore di segreti (2012), tratteggia un vasto affresco della condizione umana scrutata egualmente nel limite e nell’illimitato. Con Marsilio ha pubblicato Aure (1995), L’amante invisibile (1988), I letterati e lo sciamano (1989), Verità segrete esposte in evidenza (1990 e in ed. tascabile 1996) vincitore del Premio Pisa e del Premio Città di Montesilvano, Archetipi (1990 e in ed. tascabile 1996$ e con D. Fasoli Un destino itinerante. Conversazioni tra Occidente e Oriente (1995).
Le meraviglie della natura. Introduzione all’alchimia ha vinto il Premio Pisa nel 1991.
Introduzione di Grazia Marchianò
Prefazione
Parte prima
La natura e le qualità, ovvero specialità
- Le meraviglie della natura
- La qualità delle cose
Il quattro e l’imponderabile
- La ruota dei quattro elementi
- I ritmi dell’aria
- La conoscenza dell’aria e il Petrarca
- Gli elementi, i colori e i sapori
- Le quintessenze nel Lullo e nel Rupescissa
- Il repertorio delle composizioni elementari
- Cucina, farmacopea e alchimia verde
- L’alchimia come scienza tradizionale degli imponderabili
La triade e uno
- Le trasposizioni dei termini
- Dal quattro al tre
- Il repertorio triadico
- I tre e l’Uno. La pietra
- La pietra filosofale in Dante e in Petrarca
- La pietra potabile e mangiabile
- Il tre e l’Uno. I Magi e I’Infante. Il Graal
Il settenario
- Il settenario e il suo repertorio
- Il settenario e la spirale
- La spirale metallica di cielo in terra: i principi dell’alchimia
- Lo zolfo: luce e motore del caduceo
- La spirale e la pietra filosofale
- La tradizione metallurgica e la pietra
- Le tecniche segrete
- Pietra filosofale e Satanismo
Dal sette al dodici
- La dodecade
- Lo zodiaco
Il nove
- Il passaggio al nove
- Il nove, i mestieri, i cori cosmici e Dante
Gli archetipi come colori e come ritmi
- L’alchimia e la pittura
- Gli archetipi come ritmi in Cina e in Occidente
Parte seconda
I vangeli e l’alchimia
- La moneta
- Alchimia e pesca
- Messianismo e alchimia
- Alchimia ed escatologia
- Il calore innato
- Il testimone segreto
- Il corpo di gloria
- L’anima del mondo
- L’aldilà
- Il grano solitario
- Il seme e la matrice
- Il Pater noster e il settenario alchemico
- Il sale
- Il sale scipito
- La luce
- L’occhio
- L’occhio semplice
- La lampada
- La fiammella
- La saliva
- Il fermento
- La gemma
- La sapienza
Note
Parte terza. Pensieri alchemici fra 1975 e 1990
- L’alchimia emerge imperfettibile
- Le alchimie orientali
- L’alchimia dall’Egitto antico al Medioevo
- Goethe, Hawthorne, Strindberg
- Hawthorne teme l’alchimia
- Follia e alchimia in Strindberg
- Incontri con amici dell’alchimia
- Albert Riedel
- Giuseppe Sermonti
Indice analitico
Argomenti: Alchimia, Esoterismo, Studio Pratica e Ricerca,