Le Avventurose Storie del Cinema Indiano • 2 – Estetica e Industria

Quaderni della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema – XXI edizione Pesaro 15-23 giugno 1985
Autore/i: Autori vari
Editore: Marsilio Editori
prima edizione, cura e nota introduttiva di Riccardo Redi.
pp. IX-282, nn. tavole in b/n fuori testo, Venezia
Fra i tanti casi di cinematografie lontane, ignorate dalla critica e dagli studiosi cinematografici “occidentali”, da sempre affetti da provincialismo eurocentrico, quello delle cinematografie indiane è davvero un caso limite. Qui non ci troviamo solo di fronte a una Hollywood asiatica sviluppatasi in modo talmente autonomo da rendere, con gli anni, del tutto irriconoscibile il modello di partenza. E neppure soltanto davanti a una realtà cinematografica che fa espresso uno dei massimi maestri del cinema mondiale, il bengalese Satyajit Ray, alcuni cineasti di grande rilievo quali Ritwik Ghatak e Mrinal Sen, e autori di un “nuovo cinema” come Shyam Benegal, Mani Kaul, Kumar Shahani, Adoor Gopalakrishnan. Una media, nell’ultimo triennio, di 800 film annui, oltre 4,5 miliardi di biglietti l’anno, un incremento annuale di 500 sale cinematografiche, più di due milioni di lavoratori operanti nel cinema, e, soprattutto, la tendenza ad aumentare di anno in anno questi primati, fanno di quella indiana la più “grande” cinematografia del mondo. Mentre la vitalità di questo colosso, la dialettica esistente fra le diverse cinematografie “regionali” che lo compongono, la centralità del cinema quale “medium” incontrastatamente dominante e strumento d’aggregazione per eccellenza, soprattutto nell’India urbana, delineano una realtà mediologica notevolmente diversa da quella che ci circonda e che abbiamo il vizio di presumere universale.
I saggi, gli articoli, le testimonianze, i documenti pubblicati in questi due volumi di “avventurose storie del cinema indiano” intendono dare un contributo a capire, più e meglio, un fenomeno tanto grandioso quanto sconosciuto. Nel primo volume vengono ripercorse alcune tappe storiche, delineati alcuni profili di cinematografie regionali, affrontati alcuni punti nodali del rapporto fra il cinema indiano e il suo poliedrico contesto. Nel secondo trovano spazio il quadro strutturale dell’industria e del mercato e, a sottolinearne l’inevitabile conflittualità, le enunciazioni estetiche e poetiche degli autori, il loro dibattito sul nuovo, la loro tensione al cambiamento.
Scritti di: Arudra, S. Bandopadhyay, S. Bahadur, P.P. Chatterjee, C. Das Gupta, B.V. Dharap, N. Kabir, S. Kakar, V.N. Krishnamurthy, S. Krishnaswamy, M. Lahiri, C. Pal, P.K. Nair, S. Pradhan, S. Prakash, R. Raina, A. Rajadhyaksha, S. Ray, V.S. Sathe, B. Singh, K. Shahan.
Argomenti: Cinematografia, Cultura, India, Storia, Storiografia, Teatro e Spettacolo,