Lazio Meridionale – Zone Archeologiche del Lazio VI-VII
Anagni – Ferentino – Alatri – Arpino – Cassino – Minturno – Formia – Gaeta – Fondi – Sperlonga – Terracina – Circeo – Ponza – Anzio – Segni – Cori
Autore/i: Vighi Roberto; Dal Maso Leonardo B.
Editore: Bonechi Edizioni
a cura di Leonardo B. Dal Maso e Roberto Vighi, in copertina «Segni – Porta Saracena», retro «Sperlonga» particolare di templio.
pp. XVI-210-272, nn. illustrazioni a colori, Firenze
Dal testo:
« Il Lazio antico corrisponde soltanto in parte all’attuale: sin dai tempi più remoti il Tevere costituiva un confine orientale e meridionale dell’Etruria, e sulla sua sponda sinistra si affacciavano i popoli italici degli Umbri nel corso superiore, dei Sabini nel medio, dei Latini nell’inferiore sino alla foce. Il controllo del corso inferiore del fiume fu la causa prima della fondazione di Roma e merito dei Latini fondatori l’averne capita l’importanza strategica e commerciale; ma il confine rimase anche dopo l’unificazione dell’Italia che corono l’espansione romana, come confine amministrativo, sino al Medioevo. Ancora Orazio, dopo due secoli dalla romanizzazione dell’Etruria, chiamava la sponda destra del Tevere Litus etruscum. Nella divisione augustea dell’Italia tutta la parte settentrionale dell’odierno Lazio continuo a chiamarsi Etruria e fece parte della Regione VII, che dal Tevere giungeva sino alla Liguria.
Lazio si chiamava in origine i ristretto territorio (Latium vetus) che comprendeva i colli Tiburtini, i Prenestini, gli Albani e la zona di Roma, e giungeva sino al mare nel breve tratto di costa tra Ardea e Focene, includendo per una lunghezza di circa 30 Km. un lembo a nord del Tevere tolto agli Etruschi.
Con le conquiste di Roma, il Lazio si ampliò tra i IV e i II sec. a. C., coi territori degli Equi ed Equicoli (Carsoli, Alba Fucense), degli Ernici (Alatri, Ferentino, Veroli, Anagni), dei Volsci (Velletri, Anzio, Circei, Terracina, Fondi, Formia), degli Aurunci (Sessa Aurunca, Minturno) e con la zona del Liri (Sora, Arpino, Atina, Aquino, Cassino): questo ampliamento si chiamo Latium Novum.
Nella divisione augustea la Sabina fu aggregata al Sannio, insieme con una parte dell’alta valle dell’Aniene e del territorio degli Equi, mentre il Lazio, insieme con la Campania, formo la Regione I dell’Italia, mantenendo però la distinzione originaria.
Il Lazio attuale comprende cosi tre zone archeologiche diverse: quella dell’Etruria meridionale, con l’intera provincia di Viterbo e la parte della provincia di Roma a nord del Tevere; quella del Latium Veius, da Tivoli a Palestrina ai Colli Albani, con quasi tutta la parte meridionale della provincia di Roma; quella del Latium Novum, da Anzio a Minturno e da Cori ad Alatri e Cassino, con una piccola parte meridionale della provincia di Roma e le intere province di Latina e di Frosinone.[…] »
ZONE ARCHEOLOGICHE DEL LAZIO I-VII
I-II. L’Etruria Meridionale
III. Il Ostia Antica, Porto e Isola Sacra
IV. Tivoli, Villa Adriana, Subiaco,la Valle dell’Aniene
V. I Colli Albani e Palestrina
VI-VII. Il Lazio Meridionale
Argomenti: Antiche Civiltà, Antichi Costumi, Antichità, Archeologia, Architettura, Architetture Sacre, Italia, Urbanistica,