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L’Autobiografia di Bertrand Russell – 2 Volumi

L’Autobiografia di Bertrand Russell – 2 Volumi

Volume primo: 1872~1914 dalla Regina Vittoria a Lenin, Volume secondo: 1914~1944 da Freud a Einstein • La storia di quest’uomo è stata riconosciuta come una delle più grandi di tutto il mondo.

Autore/i: Russell Bertrand

Editore: Longanesi & C.

traduzione di Maria Paola Dettore Ricci.

vol. 1 pp. 416, vol. 2 pp. 512, tavv. b/n f.t., Milano

Volume primo: 1872~1914 dalla Regina Vittoria a Lenin:
Molti critici e uomini di pensiero hanno paragonato Bertrand Russell, il famoso filosofo e matematico, pari d’Inghilterra e Premio Nobel, che con i suoi continui interventi ha dato forma alla storia dell’intelligenza e della coscienza non solo inglese, ma anche europea, a Voltaire. Come Voltaire, Russell ha vissuto a lungo in epoche dense non soltanto di avvenimenti ma anche di grossi personaggi, riuscendo a fare di questa vita un continuo esercizio di curiosità e di scoperta, venata ora da malinconia e ora da stoicismo. Come il filosofo francese, Russell ha tenuto un epistolario immenso e ha toccato tutti i centri nervosi dell’epoca in cui ha vissuto, tra la fine del secolo scorso e l’attuale. Ha pubblicato quasi cinquanta libri; ha discusso la filosofia con Wittgenstein, la narrativa con D.H. Lawrence, il romanzo con Conrad, la politica della resistenza passiva con Gandhi, l’economia con Keynes, il pericolo della guerra atomica con Einstein; ha polemizzato con Stalin, si è congratulato con Kennedy e ha trascinato a isterismi di frustrazione Lyndon Johnson. Come Voltaire, Russell ha visto la sua vita, sin dal principio, entro una luce storica e così ha visto il tempo passare, le idee e gli uomini con ironica precisione, precisione che si ritrova adesso quando, presentando una lettera del tempo o un documento, anche suo, lo commenta. In trecento pagine, racconta la sua infanzia e giovinezza, dal 1872, anno della sua nascita, al 1914, quando interviene nelle prime battaglie politiche contro la guerra, che gli costeranno sei mesi di carcere per propaganda pacifista. In questa prima parte delle sue memorie, cui seguiranno una seconda e una terza, Russell racconta con brutale franchezza, sfiorando talvolta la ferocia, la sua infanzia in un ambiente vittoriano pullulante di tabù, le sue prime ribellioni al conformismo imposto da una nonna aristocratica che lo allevò con severità puritana.
Ci spiega in seguito le sue lotte intellettuali e spirituali: prima contro se stesso, poi, con l’alleanza delle menti più illuminate del suo tempo, contro i pregiudizi e le contraddizioni di una società tra le più ottuse e crudeli, mentre la sua vita privata è scossa dall’amore che lo delude sempre. Infine, ecco la folgorante scoperta della filosofia matematica, i ricordi di Cambridge e di tanti amici e collaboratori famosi: Moore, Strachey, Keynes, Whitehead, Trevelyan, Lloyd George, G.B.
Shaw eccetera sino al suo pacifismo che lo porterà in prigione alla vigilia della prima guerra mondiale.

Volume secondo: 1914~1944 da Freud a Einstein:
La comparsa del primo volume dell’autobiografia di Bertrand Russell ha costituito l’avvenimento letterario più importante del nostro tempo. È inutile qui ricordare gli elogi che hanno accompagnato la sua pubblicazione in tutto il mondo. Il confronto avanzato dall’editore inglese con le Confessioni di Rousseau è stato unanimamente confermato. Potremmo riassumere l’entusiasmo generale così: l’autobiografia di Russell ha il genio dell’uomo che l’ha scritta. Molti avevano già notato che persino nelle opere filosofiche il suo stile era eccezionale. Qui egli si esprime perfettamente nella forma che gli è più congeniale, perché parla della sua vita, dei suoi rapporti con le donne e con gli amici come si addice a un vero filosofo: con candore e senza vanità. Il secondo volume guida il lettore dall’inizio della prima guerra mondiale fin quasi al termine della seconda. Non si tratta, dunque, di un periodo importante soltanto nella vita dell’autore, ma anche nella Storia. Come egli dice «La mia vita prima del 1910 e quella dopo il 1914 sono separate nettamente come la vita di Faust prima e dopo l’incontro con Mefistofele». In questo libro comprendiamo come Russell si sia liberato di molti pregiudizi per affrontare con una nuova freschezza gli interrogativi fondamentali.
Perde molti vecchi amici e ne incontra di nuovi, e questi ultimi contatti lo impegnano a muoversi in direzioni diverse, mentre comincia a scrivere secondo un filone di pensiero che si distacca dalla filosofia puramente matematica. Tutta la sua concezione della natura umana cambia. Egli abbraccia con entusiasmo la causa pacifista che lo porterà in prigione nel 1918. Dopo la fine della guerra ecco il suo primo viaggio in Russia, una specie di incubo. «La crudeltà, la povertà, il sospetto e la persecuzione», scrive, «erano nella stessa aria che respiravo… Nel bel mezzo della notte si sentono spari e si sa che degli idealisti vengono uccisi in prigione…» A Russell non sfugge certamente il fatto che, se tutti vengono chiamati compagno, Vi è una sorprendente differenza in questa parola quando viene pronunciata di volta in volta: se indirizzata a Lenin o a un contadino. Rimprovera a se stesso di non poter gradire «una fede brutta e brutale, ma piena di energia costruttiva, in ciò che si sta creando». In questi ambienti dove «agonizza la bellezza e comincia una vita durissima» cerca di ricordare Dostoevskij, Gorki, Tolstoi, i pogrom e i massacri, per poter tollerare e comprendere «gli antichi splendori distrutti o mummificati nei musei». Dopo la Russia egli si reca in una Cina che ci presenta come tutta una scoperta. Infine, si sposa per la terza volta.
In questo periodo scrive i suoi libri più noti: Storia della filosofia occidentale e Matrimonio e morale.

I Giudizi su questa Opera:
«Un documento che si può soltanto paragonare alle Classiche confessioni di Rousseau.» (Sir Stanley Allen)

«Una autobiografia eccezionale, che dovrebbe essere letta da tutte le persone interessate al pensiero del diciannovesimo secolo.» (Sir Julian Huxley)

«Una delle testimonianze più sorprendenti e completamente soddisfacenti che abbia mai letto.» (Sir Denis Borgan)

«L’autobiografia di Russell ha l’impronta geniale dell’uomo. Nelle sue opere filosofiche è stato spesso lodato per lo stile ottimo. Qui il suo stile è perfetto, e soprattutto perfettamente adatto a lui.
Sulla sua vita e sui suoi rapporti con le donne, egli scrive come dovrebbe scrivere un filosofo: con un totale candore privo di vanità.» (The Listener)

«Un libro straordinario.» (The Daily Telegraph)

«Per me è un libro affascinante, non solo per la testimonianza di quelle sublimi eccentricità vittoriane, ma anche per le minuziose descrizioni della mente di un genio in formazione.» (Jessica Mitford)

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