L’Arte in India
Autore/i: Calambur Sivaramamurti
Editore: Garzanti Editore
Repertorio mitologico, storico e letterario a cura di Nicole Balbir, a cura di Paolo Magnone, consulenza di Mirella Tenderini, prefazione dell’editore, prefazione dell’autore, traduzione di Evelina Poggi.
pp. 668, riccamente e interamente illustrato a colori e b/n, Milano
Dalla prefazione dell’editore:
“Ogni tentativo di presentare l’arte indiana attraverso i nostri metodi e la nostra sensibilità occidentale sarebbe probabilmente destinato a fallire, poichè la prodigiosa proliferazione delle sue forme si sottrae a un esame estetico basato sui nostri criteri classici.
L’arte indiana, nata in questa terra «brulicante di dei e leggende», si lega intimamente con la sua tradizione religiosa, letteraria e filosofica, tanto che una sua classificazione meramente cronologica e stilistica che non tenesse conto dei paralleli simbolici e letterari darebbe un quadro troppo scarno rispetto alla sua ricchezza e varietà, e il suo intimo significato, così come la sua esuberanza, ci sfuggirebbero irrimediabilmente. Nel periodo classico la scultura e la pittura indiane furono sottoposte a un gran numero di regole iconografiche molto severe che definivano minuziosamente ogni atteggiamento, ogni espressione e ogni gesto, persino la posizione delle dita. Abiti, acconciature, gioielli, emblemi, tutto aveva una sua fondamentale funzione nell’ambito della raffigurazione dei personaggi storici e mitici. Così, per poter esprimere se stesso, l’artista doveva ingegnarsi con suggestioni e sottintesi estremamente sottili, quasi soffocato da rigide convenzioni che parevano imprigionarlo e privarlo di ogni libertà espressiva.
Tuttavia, e questo è il vero miracolo dell’arte indiana, a dispetto di queste rigorose restrizioni l’artista indiano seppe creare nel corso dei secoli opere d’arte che ci lasciano attoniti per la varietà, l’abbondanza, la prodigiosa vitalità e la magistrale esecuzione.
Così, un’autentica analisi dell’arte indiana può essere intrapresa solo imparando, o meglio ancora sarebbe «vivendo», gli innumerevoli concetti e princìpi su cui si basa, e la caleidoscopica visione che essa rivela. Per fare questo occorre conoscere da un lato la cultura indiana, con la sua religione, i suoi riti, i suoi miti, le sue leggende, le sue metafore, le sue allegorie, dall’altro la realtà storica di questo Paese, con le sue epoche, le sue dinastie, i suoi stili e le sue regioni. Di fronte a tanta complessità, ci è parso che nessuno meglio di uno studioso indiano fosse in grado di rendere per noi accessibile questo universo favoloso.
Fu quando, mia moglie e io, parlammo a ]agbans e Nicole Balbir, indologi e nostri amici e collaboratori, del nostro progetto di pubblicare un volume dedicato all’arte indiana nella collana L’Arte e le Grandi Civiltà, e del desiderio di affidarne la realizzazione a un autore indiano, che Jagbans Balbir ci propose di accennarne, durante il suo prossimo viaggio in India, a Calambur Sivaramamurti, col quale intratteneva cordiali rapporti. La scelta di Sivaramamurti è d’altronde pienamente giustificata dalla personalità dell’autore, già direttore del National Museum di New Delhi, universalmente celebre per la sua vasta cultura, l’immensa erudizione, l’originalità di pensiero e di espressione, le sue qualità di poeta e le numerose pubblicazioni di studioso.
Eravamo perfettamente coscienti delle difficoltà connesse alla realizzazione di un’opera di questo genere affidandola a un autore lontano migliaia di chilometri, ma qualche esperienza positiva l’avevamo già fatta con K. Michalowski, autore, in questa collana, de L’Arte dell’Antico Egitto. Sapevamo, dunque, che la cosa era possibile ricorrendo a un ’organizzazione ferrea e capillare e, fra l’altro, mantenendo una corrispondenza fitta di elenchi di richieste precise. In questo caso sapevano anche che il nostro amico Balbir, con la sua frequente presenza in India, avrebbe garantito un buon numero di contatti diretti con l’autore.[…]”
Argomenti: Arte, Civiltà Indiana, Filosofia, India, Letteratura, Miti, Religione, Riti, Storia,