L’Alchimia del Soffio
La pratica della visione interiore nell’alchimia taoista
Autore/i: Esposito Monica
Editore: Ubaldini Editore
premessa e introduzione dell’autrice.
pp. 144, Roma
La prima traduzione occidentale del Dialogo da cuore a cuore tra i due Maestri Oziosi, un importante testo alchemico del 1800 che insegna a ottenere l’immortalità tramite il controllo del respiro.
La tradizione alchemica cinese, via di cultura spirituale associata a un lavoro sul corpo e sui suoi elementi costitutivi, viene qui presentata attraverso un testo del 1800 intitolato Dialogo da cuore a cuore tra i due Maestri Oziosi. Questo testo offre l’occasione per presentare, in maniera succinta, i temi, i termini chiave e le pratiche della cosiddetta alchimia interiore o neidan.
L’alchimia interiore si stabilì come un vero e proprio sistema teorico e pratico, dotato di un linguaggio ben definito verso l’ottavo secolo, ma si ispirava a pratiche antiche che avevano come punto di riferimento l’ottenimento dell’immortalità. Miti legati all’esistenza di immortali animavano l’immaginazione dei cinesi, che li vedevano, secondo la descrizione del filosofo taoista Zhuangzi, come esseri “dalla pelle color neve brillante, che non mangiano nessuno dei cinque cereali, ma respirano vento e bevono rugiada e salgono sulle nubi in groppa a draghi volanti”. Pratiche segrete venivano trasmesse oralmente da maestro a discepolo all’interno di cerchie ristrette di adepti grazie a un linguaggio simbolico e metaforico che nascondeva, ai non iniziati, il vero significato di un sapere consacrato a decifrare le immagini sospese del Cielo e le venature sotterranee della Terra.
Scienza dell’immagine, l’alchimia taoista spazializza e rappresenta il corpo umano come l’esatta replica dell’universo, animato da una forza chiamata soffio o qi. Mediatore tra il mondo visibile e invisibile, tra la materia e lo spirito, il soffio è il veicolo impiegato dagli alchimisti per intraprendere il viaggio del ritorno al cosiddetto stato “anteriore al Cielo”, al mondo noumenico del senza forma che ha preceduto e che precede, a ogni istante, la trasformazione creatrice dell’universo e dell’uomo.
Con l’aiuto di tecniche come la “visione interiore”, l’”unione del cuore e dei reni”, eccetera, l’adepto apprende a contemplare e ad ascoltare il ritmo di questo soffio che tesse, attraverso la sua circolazione, la trama e l’ordito della Realtà ultima. E un viaggio segnato da tappe ritmate dalle sublimazioni progressive del soffio, a partire da stati più grossolani fino ai più raffinati, per ritornare al Vuoto, al Tao.
Monica Esposito, dottore di ricerca in “Studi dell’Estremo Oriente” presso l’Università francese Paris VII, si occupa di religione cinese e, in particolare, della tradizione taoista di alchimia interiore delle epoche Ming e Qing. Lavora attualmente come ricercatrice post-dottorato presso l’Università di Venezia, Dipartimento di Studi Indologici ed Estremo Orientali. E autrice di varie pubblicazioni italiane e straniere.
Argomenti: Alchimia, Cultura Cinese, Filosofia Orientale, Orientalistica, Oriente, Spiritualità, Taoismo,