L’Albero Ferito
Cina: autobiografia e storia
Autore/i: Suyin Han
Editore: Casa Editrice Valentino Bompiani
traduzione dall’inglese di Ettore Capriolo.
pp. 536, tavv. b/n f.t., Milano
Nata a Pechino da padre cinese e madre belga, famosa in tutto il mondo per il romanzo L’amore è una cosa meravigliosa, Han Suyin ha scritto con L’albero ferito il primo capitolo di una storia di se stessa, della sua famiglia e della Cina moderna, che è insieme autobiografia e saggio, cronaca di un costume e di una cultura e manifesto per una comprensione senza pregiudizi della Rivoluzione cinese.
Sulla base di documenti di famiglia e di resoconti di testimoni oculari, appare nel libro di Han Suyin la Cina che fu oggetto di mercato deI colonialismo europeo e dei potenti Signori della guerra, ma anche la Cina con le sue speranze e le sue ribellioni, i boxers, Sun Yat-sen e ChangKai-shek. Su questo sfondo storico della futura rivoluzione maoista, si dipanano con straordinaria ricchezza narrativa le vicende romanzesche, ma autentiche, d’una ragazza e d’una famiglia, cosicché il racconto procede su due binari: storia e quadro di costume.
Alle domande storico-politiche: perché non è nata una borghesia in Cina? quali sono state le conseguenze della penetrazione occidentale? perché non è stato possibile un trapasso senza scosse al mondo moderno? Han Suyin risponde con una ricreazione romanzesca, evocando un vecchio mondo che ha cessato di esistere e gettando un’insolita luce su fatti generalmente noti, quando lo sono, soltanto attraverso le pagine necessariamente aride degli storici.
Percorso da una profonda passione di capire la propria terra, L’albero ferito è uno dei libri più importanti che siano stati scritti sulla Cina, e ha fatto dire a Bertrand Russell: «Leggendo L’albero ferito ho imparato di più sulla Cina che se vi avessi vissuto per un anno intero».
Han Suyin è nata a Pechino da padre cinese, ingegnere delle ferrovie, e da un’aristocratica belga. Ha passato in Cina l’infanzia e l’adolescenza. Nel 1937, mandata a Bruxelles per completare gli studi, conobbe e sposò il colonnello Boo, amico intimo di Chang Kai-shek. Rimasta vedova in seguito al suicidio del marito, si diede con eguale passione alla letteratura e alla medicina. Ora vive parte dell’anno in Europa e parte in Cina, con il secondo marito.
Questa vita cosi insolita e problematica sul piano umano come su quello politico si riflette in tutta la sua opera, e particolarmente in L’albero ferito, primo capitolo di un’appassionata impresa: spiegare all’Occidente che la Cina esiste in rapporto al suo passato e nella sua modernità, e che la Cina rappresenta una delle possibili soluzioni che l’uomo potrà dare al proprio futuro.
Argomenti: Biografie, Cina, Romanzo, Società Moderna,