La Vita Spirituale e l’Orazione – Secondo la Sacra Scrittura e la Tradizione Monastica
Titolo originale: La Vie Spirituelle et l’Oraison
Autore/i: Bruyère J. Cécile
Editore: Rusconi
prima edizione, traduzione di Lorenzo Fenoglio.
pp. 366, Milano
…L’intero sviluppo della nostra fede deve condurci sino alle frontiere della visione intuitiva, in una speranza ferma, certa del possesso, nel vigore di una carità che è già sulla terra tutto ciò che sarà nell’eternità…
…Madame Cécile Bruyère nacque a Parigi nel 1845. Famiglia di intellettuali, educazione e cultura letteraria eccezionali. A dieci anni, il grande incontro con l’Abate benedettino Dom Guéranger di Solesmes – il santo restauratore della liturgia e in qualche modo dell’intera vita benedettina – che ne diviene il mistico pigmalione. Tra il 1860 e il 1868, Dom Guéranger concepisce l’idea di una fondazione monastica femminile e le dà come superiora la giovanissima (23 anni) Madame Cécile. Nominata Abbadessa da Pio IX, accresce l’Abbazia, dà vita a due altre fondazioni – Notre-Dame de Wisques e Saint-Michel de Kergonan. Le leggi anticattoliche dei partiti laici l’obbligano nel 1901 all’esilio in Inghilterra, nell’isola di Wight, dove vive i suoi ultimi anni e si spegne nel 1909. Il capolavopro di Madame Cécile, La Vie Spirituelle et l’Oraison, è tutt’altro che un puro riflesso delle opere di Dom Guéranger, alle quali pur tanto attinge. Anzitutto (per cominciare dal cerchio più esterno) Madame Cécile è una scritricce di altissima statura, il cui stile augusto e delicato, lento e palpitante, lavorato e sfaccettato come una pietra di gran prezzo sino all’ultima trasparenza, ci riconduce ai grandi scrittori formati sulla Bibbia e sulla prosa classica francese: Le Dame della Visitazione, Margherita Maria Alacoque, talora persino il principe dei letterati sacri, Francesco di Sales. Anche questa volta lo stile (parola di Proust) non è questione di tecnica ma di visione. Madame Cécile è una mistica compiuta, una contemplativa nata, cui certo non sono ignoti gli ultimi stadi dell’unione e che si sforza di stendere dinanzi al lettore (con la maggior precisione e la maggior bellezza possibili) la mappa delle tre vie: purgativa, illuminativa, unitiva – vale a dire, secondo uno degli antichi Padri greci, suoi maestri di predilezione, la mappa della pratica (mortificazione), della teoria (conoscenza) e della teologia (contemplazione). Ovvero della morale, della meditazione e dell’amore quali le appaiono significati dal Libro dei Proverbi, dall’Ecclesiaste e dal Cantico dei Cantici.
Più di tutto, Madame Cécile è infatti una umile e grande teologa, e sono prodigiose la grazia e la semplicità con le quali riesce a rendere evidente che la scienza del Logos – come ben sanno i cristiani orientali – è il cuore più intimo e insieme la più vasta circonferenza di ogni vita spirituale…(Benedetto P. D’Angelo)
Argomenti: Monachesimo, Religione, Spiritualità, Tradizioni, Trascendenza,