La Vita Quotidiana di Freud e dei Suoi Pazienti
Titolo originale: La vie qoutidienne de Freud et de ses patients
Autore/i: Flem Lydia
Editore: Rizzoli
traduzione di Maria Grazia Meriggi.
pp. 268, nn. ill. b/n, Milano
Come non averci pensato prima? Se c’è un maestro del quotidiano è proprio lui, Sigmund Freud. Chi più di lui ha scelto la vita quotidiana come progetto scientifico? Questo scienziato che crede ancora alla scienza ma non teme di mettersi ai margini dei circoli ufficiali ha scelto il riso e il sogno, l’oblio e l’errore, l’infanzia e la singolarità, l’emozione e l’illusione. Ha prestato attenzione alle cose banali della vita di tutti i giorni, a quelle piccole cose che tutti conosciamo per rivelarne una verità e una saggezza nuove.
La sua opera Freud l’ha costruita non misurando gli astri, i crani o i grandi flussi economici ma ascoltando l’inudibile, ciò che è vergognoso e incoerente negli esseri umani. E prima di tutto in se stesso. Ha inventato un’opera teorica a partire dalla propria intimità. Come un poeta o un romanziere, parla della trama dei suoi giorni e delle sue notti, di tutto ciò che in genere è considerato «insignificante» e, da scienziato, vi cerca le tracce di un altro mondo di cui avanza un’ipotesi: la realtà psichica, la realtà dell’inconscio.
Oggi quindi rievocare i fatti di tutti i giorni e le vicende di Sigmund Freud e dei suoi visitatori della Berggasse non significa solo dipingere l’atmosfera – discreta e appassionata – di un piccolo circolo di viennesi e di stranieri di passaggio nella Vienna di fine secolo. Perché proprio dalla loro vita quotidiana, dai loro sogni, dai loro amori, dalle loro angosce è nata la psicoanalisi.
Lydia Flem, psicoanalista, è autrice di numerosi saggi, pubblicati su riviste di psicoanalisi, e del volume «Il razzismo» (1985).
Argomenti: Metodo Freudiano, Psicologia, Sigmund Freud,