La Vita Materiale
Marguerite Duras parla a Jérôme Beaujour
Autore/i: Duras Marguerite
Editore: Edizione CDE
traduzione di Laura Guarino.
pp. 158, Milano
Dopo le innumerevoli vite immaginarie create in cinquant’anni di attività letteraria, Marguerite Duras affascina ancora raccontando senza pudori e senza abbellimenti i ricordi, le sensazioni, i particolari della sua vita: le esperienze scabrose e drammatiche che l’hanno segnata come i piccoli accadimenti quotidiani che fanno parte della vita di tutti, ma che pochissimi sanno, come lei, restituirci con poesia ed emozione.
Sono riflessioni sottili, colme di umanità, sulle donne, gli amici, la TV, le case – quelle d’un tempo, dai larghi corridoi dove i figli piccoli giocano, corrono, si addormentano sfiniti -, il mare, i bambini… Ma soprattutto Marguerite Duras parla di sé: la giovinezza di Hanoi, le prime esperienze di sesso, gli amori furibondi e brevissimi, gli incubi dell’alcolismo e le sofferenze della disintossicazione, l’inferno da cui l’ha salvata l’uomo giovane e sensibile che tuttora divide la sua vita.
Marguerite Duras Nata nel 1914 nell’Indocina allora francese, a 17 anni è venuta in Francia, dove ha compiuto gli studi universitari ed ha esordito in letteratura con il romanzo Les impudents nel 1943. Da allora non ha fatto passare anno senza legare il suo nome a un titolo di narrativa, a un testo per il teatro o per il cinema.
Più volte candidata al premio Nobel, ha raggiunto la notorietà solo occasionalmente, per esempio con la versione cinematografica dei suoi due romanzi Una diga sul Pacifico e Moderato cantabile e con la sceneggiatura di Hiroshima mon amour.
Ma è stato solo nel 1984 che la Duras ha conosciuto il successo completo con il romanzo autobiografico L’amante: il libro è stato, infatti, tradotto in moltissimi paesi e ha ottenuto il più prestigioso premio letterario francese, il Goncourt, ricordiamo tra le suo opere anche Il dolore, Il viceconsole, Occhi blu capelli neri.
Argomenti: Libri vari,