La Vita di Lazarillo de Tormes
Seguita dalle Due Continuazioni del 1555 e del 1620
Autore/i: Anonimo
Editore: Rizzoli
introduzione di Roberto Paoli, traduzione e note di Antonio Gasparetti, in copertina: Murillo, Bambino che si spulcia (part.) Parigi, Louvre.
pp. 330, Milano
Comparso anonimo nel 1554 con ben tre edizioni simultanee, probabilmente risalenti a un archetipo perduto, il romanzo «Lazariilo de Tormes» conobbe un immediato, larghissimo successo. A un’Europa che subiva i tasti e gli ostentati splendori dell’impero di Carlo V, il romanzo sembrava offrire un’immagine inedita e veritiera della realtà spagnola, segnata da una crisi incipiente di impoverimento e di degrado. Dietro la figura del protagonista – un ragazzo di strada, costretto a vivere di espedienti sotto miserabili padroni – pullula nel libro tutta una folla di personaggi diseredati, vagabondi, bricconi, mendicanti, avventurieri, per i quali la vita non è che quotidiana, rabbiosa difesa della sopravvivenza. Sullo sfondo della vicenda si delineano nitidi i paesaggi assolati della Spagna cinquecentesca, le strade sassose, i borghi, le chiese, le locande, gli interni oscuri disegnati nell’essenzialità di poveri arredi e di oggetti consunti. Ma su tutto si impone la personalità del protagonista, piccolo Ulisse cencioso e scaltro, precocemente maturato a una disincantata Consapevolezza degli uomini e delle cose. I dati della sua vita sono la fame, il freddo, i maltrattamenti, la meschinità dei padroni, e infine l’approdo a una modesta tranquillità materiale, conquistata a prezzo dell’onore. Ma ciò che più tardi, in epoca romantica avrebbe prodotto un «rispecchiamento» amaro e pessimistico si risolve qui nei toni di una narrazione ironica, avvincente, vivace, che dà risalto ai vitalismo del giovane, al coraggio senza illusioni con cui egli affronta e supera la precarietà di una condizione derelitta, che esclude i moralismi e le effusioni patetiche. Scritto in uno stile rapido e colorito, il romanzo si impone come autentica novità all’interno di una tradizione aulica e classicista, e segna l’avvio di quella letteratura picaresca destinata a costituire uno dei tratti distintivi della letteratura spagnola.
Argomenti: Letteratura, Romanzo,