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La Vandea

La Vandea

Titolo originale: La Vendée dans l’histoire

Autore/i: Autori vari

Editore: Edizioni Corbaccio

unica edizione, premessa di S. R., prefazione di Raoul Girardet, traduzione dall’originale francese di Giorgio Arduin.

pp. VI-314, 1 cartina in bianco e nero fuori testo, Milano

«Il nostro obiettivo è scientifico. Si tratta di far progredire, anche di poco, la parte di verità, la conoscenza, grazie ai nuovi documenti che non si era in grado di sfruttare ancora pochi anni addietro. Una verità, anche se spiacevole, è sempre meglio di una menzogna, anche se cortese.» (Dal Messaggio di Pierre Chaunu)

Per quasi duecento anni la parola «Vandea» è stata sinonimo di brutale ignoranza e di oscure manovre reazionarie. «Vandeane», nel linguaggio democratico, sono le fazioni che si oppongono con la forza delle armi e il ricatto della superstizione religiosa al trionfo dell’intelligenza, della ragione e del progresso: i contadini, i preti, la nobiltà più retriva, i loro alleati stranieri. L’episodio a cui queste interpretazioni fanno riferimento è la guerra civile che insanguinò alcune regioni occidentali della Francia dal marzo del 1793 al marzo del 1796. I soldati repubblicani – gli «azzurri» – e i partigiani della Vandea – i «bianchi» – si combatterono senza quartiere in nome della loro fede, rivoluzionaria o religiosa. Vinta infine dall’esercito del Direttorio la guerra lasciò sul campo migliaia di «martiri» e aprì ferite che hanno lungamente turbato la coscienza nazionale francese. Ma prevalse da allora, nella pedagogia e negli studi, la versione democratica e repubblicana secondo cui la repressione, per quanto crudele, fu un atto necessario d’«igiene» politica.
Come tutte le storie scritte dai vincitori anche questa subisce da qualche anno le obiezioni e le critiche del revisionismo storiografico. Un convegno, organizzato in Vandea nel 1993, ha riunito, per ispirazione di Pierre Chaunu, alcuni dei maggiori studiosi francesi e stranieri. Illuminata da diversi punti di vista la guerra fra i bianchi e gli azzurri emerge da queste pagine come uno dei più tragici avvenimenti della storia d’Europa. E poiché la parola «Vandea» è servita per definire altre insurrezioni popolari e «reazionarie», alcuni studiosi hanno evocato vicende messicane, polacche, russe o americane in cui le strategie «razionali» dello Stato moderno si sono scontrate con la tenace resistenza della tradizione e della religione. Per confrontare questa nuova lettura della Vandea alla versione tradizionale il lettore troverà qui, insieme ad alcune fra le più importanti relazioni di quel convegno, il capitolo che Jules Michelet dedicò all’avvenimento nella sua classica Storia della rivoluzione francese.

Gli autori dei saggi contenuti nel presente volume sono: Raoul Girardet, Pierre Chaunu, Yves-Marie Bercé, Jean de Viguerie, Jonathan Skinner, Claude Petitfrère, Roger Dupuy, Reynald Secher, Jean Delmas, Xavier du Boisrouvray, Jean Tulard, Alan Forrest, Hermann Weber, Philippe Joutard, Naomi Griffiths, Francois Crouzet, Michel Heller, Dmitrij Kljuéèv, Alain Besangon, Jean Meyer, JeanMarc Varaut, Emmanuel Le Roy Ladurie, Ryszard Bender, Pierre Manent, Jean-Louis Bruguès.

In copertina: Jules Girardet «Lescure, morente, attraversa la Loira a Saint-Florent con i vandeani in fuga», 1882. Collezione Williamson Art Gallery and Museum, Birkenhead, Wirral, G.B.

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