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La Tradizione Intellettuale dell’Occidente

La Tradizione Intellettuale dell’Occidente

Da Leonardo a Hegel

Autore/i: Bronowski Jacob; Mazlish Bruce

Editore: Edizioni di Comunità

prefazione e introduzione degli autori, traduzione dall’inglese di Giovanni Giudici.

pp. 552, nn. tavole b/n f.t., Milano

Dall’introduzione degli autori:
«Questo è uno studio sullo sviluppo delle idee dal Rinascimento all’inizio del secolo decimonono: per contenuto e per impostazione esso si differenzia sotto molti aspetti da altre opere di analogo argomento.
Dovremo anzi fin d’ora richiamare l’attenzione del lettore su tre varianti fondamentali che sono vere e proprie varianti di principio.
Anzitutto questa è una storia intellettuale nel senso più ampio: essa non si limita alle idee di un singolo specifico settore, la politica, ad esempio, o la filosofia. La ricerca si volge a tutte le fasi dell’attività intellettuale, e una delle caratteristiche importanti del nostro libro è appunto lo sforzo di mettere in evidenza l’interrelazione esistente fra idee appartenenti a diversi campi. In modo particolare dedichiamo un’attenzione più approfondita del consueto al pensiero scientifico, ai movimenti letterari e alle esperienze innovatrici nel campo artistico.
In secondo luogo, siamo dell’opinione che la storia delle idee debba accompagnarsi ad una concreta conoscenza degli avvenimenti ad esse contemporanei: lo studio delle idee si svolge secondo una linea progressiva e il lettore avvertirà alla base di questo studio il contesto degli avvenimenti storici, le caratteristiche dell’ambiente materiale nel cui ambito le idee si sono andate sviluppando. Dovrà insomma scorgere l’influenza degli avvenimenti sulle idee, e delle idee sugli avvenimenti. Pertanto, il nostro libro dedica un’attenzione più approfondita del consueto alla storia delle varie epoche che abbraccia; in modo particolare mette in evidenza l’importanza delle invenzioni tecniche e delle innovazioni sociali che si accompagnano alle nuove idee e che rivelano in termini concreti il vigore intellettuale di una collettività.
In terzo luogo, noi crediamo che il modo più giusto di presentare un’idea sia quello di affidarla alle parole degli stessi uomini ai quali essa ebbe a rivelarsi: pertanto abbiamo costantemente seguito la norma di collegare direttamente le idee agli uomini che ne furono assertori, singoli individui o gruppi di individui. In generale ogni capitolo tende ad inquadrare un uomo o un gruppo di uomini tali da esprimere e significare un particolare modo di pensiero: uomini come Descartes e Bentham, gruppi di uomini come i primi umanisti o gli industriali dissenzienti della Lunar Society. Questi uomini non vengono presentati sotto una specie eroico-drammatica, ma piuttosto come viventi incarnazioni del pensiero di una epoca e l’aspetto interessante delle loro vite è soprattutto nell’avere essi sofferto i conflitti del tempo come vivo travaglio delle loro coscienze individuali. Questi tre principi, secondo” noi, conferiscono una concreta realtà alla storia delle idee: le idee non sono pensieri morti, anche se hanno perduto lo Smalto della contemporaneità, perchè rimangono sempre come altrettante tappe nell’evoluzione del pensiero più recente o contemporaneo. Abbiamo dunque voluto presentare le idee nelle varie epoche non come fossili, ma come organismi in crescita; non come farfalle in una bacheca, ma come vitali attività dello spirito umano. Questa è una storia della vita delle idee: una vita attiva, varia e mutevole. Per questo l’abbiamo Voluta impostare e svolgere nei termini di una completa narrazione storica.[…]»

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