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La Simbolica dello Spirito

La Simbolica dello Spirito

Studi sulla fenomenologia psichica con un contributo di Riwkah Schärf

Autore/i: Jung Carl Gustav

Editore: Giulio Einaudi Editore

prefazione e introduzione dell’autore, traduzione di Olga Bovero Caporali.

pp. 352, Torino

Come tutte le opere di Jung, anche questa che presentiamo ha un’impostazione strettamente fenomenologica. I cinque saggi contenuti nel volume sono infatti connessi con la fenomenologia dello spirito e iniziano con un’esposizione sommaria dell’archetipo dello «spirito». Jung descrive come compaiono, nei sogni e nelle favole, quelle figure fantastiche che, per le parti che assumono e i modi con cui si comportano, vanno considerate come «spiriti».
Nella filosofia dell’alchimia medievale, il tipo naturale di «spirito» si trasforma in «spirito Mercurio», una figura che, come Jung dimostra in base a testi originali, si situa in caratteristica posizione di contrasto rispetto alla concezione medievale cristiana dello spirito.
La figura del diavolo è argomento del terzo saggio (ad opera di un’allieva di Jung, Riwkah Schärf) che espone la storia dell’evoluzione dello spirito antidivino, quale si può ricavare dai testi dell’Antico Testamento.
Nel quarto saggio, Jung tenta un’interpretazione filologica del dogma della Trinità ed espone nelle sue linee essenziali la storia dell’evoluzione dell’idea trinitaria nei tempi pre e postcristiani, riassumendo tutti i punti di vista e le considerazioni che possono contribuire a una comprensione dell’idea della Trinità.
Il quinto saggio si presenta come il riassunto e l’analisi di un testo cinese di origine indiana che descrive le varie fasi di una meditazione mirante e far raggiungere lo stato del Buddha e intende analizzare l’aspetto orientale del problema dello spirito.

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