La Scoperta dell’Irlanda di Bar in Bar
«Come Bill Bryson, Pete McCarthy è un maestro nelle descrizioni… Ridete spesso e sonoramente.» (Wanderlust)
Autore/i: McCarthy Pete
Editore: Ugo Guanda Editore
seconda edizione, traduzione di Sonia Pendola, titolo originale: McCarthyʼs Bar, collana: Biblioteca della Fenice. I viaggi.
pp. 350, Parma
Oggi essere irlandesi è ovunque garanzia di benvenuto: in vostro onore si stappano bottiglie pregiate, si spogliano le figlie e si danza sui tavoli. La gente si mette in fila per mostrarvi l’edizione portoghese dei libri di Seamus Heaney o una videocassetta Betamax pirata rumena di Riverdance. Gli irlandesi sono considerati tipi giovanili, eloquenti, romantici, intonati, spirituali, buffi e festaioli di professione. E, come se non bastasse, al pari degli inglesi, che all’estero sono doppiamente benvenuti dopo che la gente ha capito che non sono tedeschi, gli irlandesi sono benvenuti per il fatto di non essere inglesi.
Qual è il segreto dell’Irlanda? Qual è l’origine della sua «impalpabile magia», la sua capacità di conquistarti anche se in quella terra non sei mai vissuto veramente?
Per Pete McCarthy potrebbe trattarsi di «memoria genetica». Nato in Inghilterra da madre irlandese, McCarthy torna nell’Irlanda dei bei ricordi d’infanzia e vagabonda dal Cork al Donegal, tra località ancora sorprendentemente intatte e grandi classici del turismo di massa, procedendo senza meta e senza scadenze e obbedendo a una sola regola, fondamentale e irrinunciabile: mai oltrepassare un bar che porta il vostro nome senza fermarvi a bere. Un viaggio fatto con calma, tra una birra e l’altra, e costellato di incontri ordinariamente straordinari: loquaci affittacamere, baristi curiosi, preti sposati, hippy inglesi emigrati, americani in gara per il giro dei dodici paesi in dieci giorni, italiani snob (e rigorosamente in coppia), pellegrini fanatici, autostoppisti, contadini, imprenditori d’assalto e musicisti più o meno tradizionali.
McCarthy scopre così un’Irlanda profondamente diversa da quella della sua infanzia: un paese contagiato dalla frenesia del boom economico, invaso dai turisti e dal pvc, ma pur sempre una terra dagli scenari magnifici, ricca di misteriosi reperti del passato e di incantevoli bar di provincia; un paese, soprattutto, in cui le persone hanno ancora il gusto e il tempo di scambiare quattro chiacchiere e la naturale capacità di farti sentire a casa.
Con uno sguardo insieme intimo e disincantato, McCarthy ci racconta tutto questo, e molto altro, in uno spassoso diario di viaggio scritto in pub fumosi, tra il profumo della stout e l’immancabile colonna sonora di un cd di Van Morrison: una scoppiettante testimonianza on the road che ci lascia con l’irresistibile desiderio di annullare ogni impegno e partire immediatamente anche noi, alla scoperta del segreto dell’Irlanda.
Pete McCarthy è nato a Warrington da madre irlandese e padre inglese. È autore di programmi radiofonici e televisivi. scoperta dell’Irlanda è il suo primo libro.