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La Riserva Ebraica

La Riserva Ebraica

Il mondo fantastico di Arturo Loria

Autore/i: Pellegrini Ernestina

Editore: Edizioni Diabasis

introduzione dell’autrice.

pp. 176, Reggio Emilia

“Cosa resta di una identità, quando sono scomparsi il linguaggio e la religione?” si chiedeva Stuart Hughes in Prigionieri della speranza, parlando di alcuni scrittori italiani di origine ebraica (da Svevo a Bassani, da Saba a Moravia).
Ernestina Pellegrin con La riserva ebraica continua il percorso, indagando la presenza fantasmatica dell’ebraicità in uno scrittore emiliano contemporaneo di Silvio d’Arzo e di Antonio Delfini, suggestivo ma poco conosciuto, come Arturo Loria, recentemente valorizzato in ambito critico. Definito da molti lettori “il Kafka italiano”, Loria è l’inventore di racconti straordinari e bizzarri, il prezioso pittore di una realtà e di un’umanità ai margini della vita, in un impasto di ironia, tragicità e disincanto. Il motivo sotterraneo ma potente dell’ebraicità permette di capire alcuni meccanismi con cui la letteratura talvolta reagisce e oppone resistenza alla storia, diventando un meraviglioso spazio di “riserva” e di difesa di un’identità minacciata, a dispetto di ogni prevaricazione e di ogni intolleranza. In appendice al libro, un bellissimo saggio di Guido Frank sulla figura dell’ebreo nascosto “mandato in soffitta” nel cinema europeo, da Lubitsch a Truffaut.

Ernestina Pellegrini, docente all’Università di Firenze, ha pubblicato studi soprattutto sulla letteratura del Novecento (futurismo e avanguardie, letteratura femminile, Verga, De Roberto e il verismo, Landolfi, Savinio, Piovene, Loria, Meneghello e Magris).
Ha curato il verghiamo La morte dei vinti e le Novelle vestite di nero di Luigi Pirandello. Suo è uno studio sulle immagini della fine in alcuni grandi scrittori del realismo europeo. Nel 1996 ha pubblicato Necropoli immaginarie.

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Argomenti: Ebraismo, Ebrei, Letteratura,

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