La Religione dell’Uomo
Questo libro nasce dalle conferenze tenute dall’autore nel 1930 al Manchester College di Oxford, sotto gli auspici di Hibbert Trust.
Autore/i: Tagore Rabindranath
Editore: Rusconi
prima edizione, introduzione di Andrew Robinson, traduzione dall’inglese di Alessandro Giorgetta,in sovraccoperta: La selvetta di Ravanen, miniatura della metà del secolo XVIII. Collezione privata, Zurigo..
pp. 232, Milano
Un’idea folgorante attraverso il pensiero di Rabindranath Tagore: «l’uomo universale». Più che una teoria, è un progetto morale che accompagna Tagore per tutta la sua esistenza, illuminandone l’attività di pensatore, poeta, musicologo, educatore, mistico. La tesi dell’«uomo universale» lo ha guidato nella sua lunga lotta in favore dell’autonomia dell’India e per l’abolizione delle caste.
Anche La religione dell’uomo, che raccoglie le conferenze tenute da Tagore nel 1930 al Manchester College di Oxford, si ispira al traguardo di una società nella quale ogni individuo, trascendendo i limiti dell’Ego, si realizzi nel confronto con il prossimo, fino a identificarsi con quell’Uomo infinito ed eterno che è alla base delle teorie, non dogmatiche e non speculative, di Tagore.
Gli argomenti che danno sostanza a La religione dell’uomo sono di un’attualità che il distacco temporale rafforza e rende profetica: fra gli altri, il saccheggio delle risorse naturali, i pericoli di un progresso tecnologico esclusivamente votato al profitto e al potere, la difficoltà di smaltire le scorie industriali, l’incubo dell’apocalisse nucleare, l’insidia di un inquinamento che non è soltanto ambientale, ma anche spirituale.
Con La religione dell’uomo, come in tutta la sua ricerca culturale, Tagore concilia perfettamente la tradizione orientale con la filosofia dell’Occidente. L’autore stesso diventa alla fine un esempio, un modello, una prova visibile che la tesi dell’«uomo universale» ha già preso forma nella nostra compagine sociale. Anche per queste ragioni, i «messaggi poetici» racchiusi in questo libro risultano tanto vitali, creativi e convincenti.
Rabindranath Tagore (1861-1941) nacque a Calcutta da un’aristocratica famiglia bengalese. Studiò per tre anni in Gran Bretagna. Al ritorno in patria iniziò la sua attività di scrittore che lo vide impegnato nelle diverse forme della poesia, del romanzo e del teatro. Per un certo periodo fu a capo del movimento indipendentista indiano. Divenne noto anche per l’ideazione di un nuovo tipo di scuola all’aperto. Scrisse in lingua Bengali. La sua più famosa raccolta di poesie e Offerta di canti, uscita nel 1913, lo stesso anno in cui ottenne il premio Nobel per la letteratura.