La Prospettiva « Come Forma Simbolica »
E altri scritti
Autore/i: Panofsky Erwin
Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore
traduzione di Enrico Filippini.
pp. 240, 24 tavole b/n f.t., nn. illustrazioni b/n, Milano
La prospettiva “come forma simbolica” di Erwin Panofsky è, nell’ambito della teoria dell’arte, una delle più discusse e influenti del Novecento. Per Panofsky la prospettiva non è un semplice elemento tecnico dell’opera d’arte, ma un “momento stilistico”; essa è una di quelle “forme simboliche” per cui “un particolare contenuto spirituale viene connesso a un concreto segno visibile e intimamente identificato con questo”. Lo studio si estende dalle soluzioni dell’antichità classica, improntate alla concezione dello spazio, alla scoperta della prospettiva nel Rinascimento e ai suoi sviluppo nell’arte moderna, dove rivela il suo carattere di consolidamento del mondo esterno, di ampliamento della sfera dell’io. Il saggio è seguito da un gruppo di scritti teorici, in cui Panofsky sviluppa una coerente polemica contro lo psicologismo e il formalismo che minano la sfera del significato artistico.
Erwin Panofsky (1892-1968) è uno dei più grandi storici dell’arte del Ventesimo secolo. Dal 1921 fu professore di Storia dell’arte ad Amburgo. Gli scritti di Alois Riegl e il criticismo kantiano, specie nei moderni sviluppi di Ernst Cassirer, furono i suoi punti di riferimento principali. Fu in stretta e fruttuosa collaborazione con i ricercatori dell’Istituto Warburg di Amburgo, e particolarmente con il suo direttore, Fritz Saxl. All’avvento del nazismo Panofsky si trasferì negli Stati Uniti, dove insegnò nelle università di New York e Princeton. Feltrinelli ha pubblicato La prospettiva come forma simbolica (1961, 1991), La vita e le opere di Albrecht Dürer (1967), Rinascimento e rinascenze nell’arte occidentale (1971, 2009).
Argomenti: Arte, Età Moderna e Contemporanea, Mondo Classico, Simbolismo, Storia,