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La Prima Radice – Preludio ad una Dichiarazione dei Doveri Verso la Creatura Umana

La Prima Radice – Preludio ad una Dichiarazione dei Doveri Verso la Creatura Umana

Titolo originale dell’opera: L’Enracinement

Autore/i: Weil Simone

Editore: Edizioni di Comunità

traduzione di Franco Fortini.

pp. 316, Milano

Il nostro tempo ha negato la tensione di ogni uomo verso qualcosa di più grande, e forse di irraggiungibile, sostituendola con una cultura degradata e ristretta dove i diritti universali sono privi di concretezza e la libertà è intesa come semplice cancellazione di qualsiasi dovere. Ancora più dei diritti, sono invece proprio i doveri, verso se stessi e verso gli altri, ad ancorare l’uomo alla realtà e alla società in cui vive, evitando il rischio di sentirsi sradicati e in balia degli eventi. Secondo Simone Weil, voce inascoltata e profetica del XX secolo, interessarsi davvero del destino dell’uomo significa, quindi, prima di tutto aggrapparsi saldamente e rimanere fedeli alle proprie radici. Potrebbe sembrare un banale richiamo alle tradizioni; invece non è così, perché le radici dell’uomo hanno origine oltre la sfera temporale, nell’eterno e umanissimo desiderio di verità e di bene.

Simone Adolphine Weil, di ricca famiglia ebraica che le impartì un’educazione raffinata e severa, fu allieva di Alain di cui subì profondamente l’influsso. Dopo essersi laureata in Filosofia all’École Normale Supérieure, insegna fra il 1931 e il 1938 nei licei di varie città di provincia. Nell’inverno del 1934 abbandona l’insegnamento per lavorare come manovale nelle fabbriche metallurgiche di Parigi (per poter “parlare della causa operaia con cognizione di causa”) lavorando nelle officine Renault come operaia per circa otto mesi.
Testimonianza di questa esperienza, che ebbe gravi conseguenze per la sua salute, sono il diario e le lettere raccolte sotto il titolo La condizione operaia (La condition ouvrière, 1951).
Militante dell’estrema Sinistra rivoluzionaria, comunista antistalinista, partecipa alle Brigate Internazionali nella guerra civile spagnola.
Affetta da tubercolosi, muore nel sanatorio di Ashford il 24 agosto del 1943, all’età di soli 34 anni.
Le sue opere vengono pubblicate postume e iniziano ad essere tradotte in italiano nei primi anni Cinquanta.
La Weil sviluppò un suo pensiero religioso, vicino al cristianesimo, nutrito della tradizione greca e orientale e minacciato da un angoscioso agnosticismo. Tra le sue opere, per lo più di argomento etico, politico e religioso, pubblicate tutte postume, ricordiamo L’ombra e la grazia (La pesanteur et la grâce, 1947), Attesa di Dio (Attente de Dieu, 1950), La conoscenza soprannaturale (La connaissance surnaturelle, 1950), Lettera a un religioso (Lettre à un religieux, 1951), La Grecia e le intuizioni precri­ stiane (Intuitions pré-chrétiennes, 1951), Quaderni (Cahiers, 3 voll., 1951-56), La fonte greca (La source grecque, 1953), Riflessioni sulle cause della libertà e dell’oppressione sociale (Oppression et liberté, 1955), sui problemi del marxismo.

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Parte Prima: Le esigenze dell’anima

  • L’Ordine
  • La Libertà
  • L’Ubbidienza
  • La Responsabilità
  • L’Uguaglianza
  • La Gerarchia
  • L’Onore
  • La Punizione
  • La Libertà di opinione
  • La Sicurezza
  • Il Rischio
  • La Proprietà privata
  • La Proprietà collettiva
  • La Verità

Parte Seconda: Lo Sradicamento

  • Lo Sradicamento operaio
  • Lo Sradicamento contadino
  • Sradicamento e nazione

Parte Terza: Il Radicamento

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