La Nascita dell’Intelligenza nel Fanciullo
Titolo originale: La Naissance de l’Intelligence chez l’Enfant
Autore/i: Piaget Jean
Editore: Giunti Barbèra
introduzione dell’autore, presentazione di Guido Petter, traduzione di Alessandra Mennillo, collana: Collezione Psicologica.
pp. 416, Firenze
Questo libro è dedicato all’analisi di come “nasce” l’intelligenza, del costruirsi, cioè, di quella prima e più semplice forma di comportamento intelligente che si suole indicare come “intelligenza percettivo-motoria” e che caratterizza il secondo anno di vita. In particolare Piaget ha studiato, in questa serie di ricerche, come si viene formando nel bambino la capacità di subordinare intenzionalmente certe azioni intermedie a certe azioni finali, di scoprire, cioè, dato un certo fine, i mezzi adatti per conseguirlo, in situazioni che sono in genere analoghe a quelle studiate da Köhler nelle ormai celebri ricerche sugli scimpanzé dell’isola di Tenerife. Le osservazioni qui descritte e i risultati che esse hanno posto in luce hanno non solo una importanza scientifica ma anche una grande importanza pratica, soprattutto sul piano pedagogico, in quanto dimostrano la necessità di assecondare intelligentemente il bambino nelle sue “esplorazioni” dell’ambiente circostante in questo stadio del suo sviluppo mentale.
Jean Piaget (Neuchâtel, 9 agosto 1896 – Ginevra, 16 settembre 1980) è stato uno psicologo, biologo, pedagogista e filosofo svizzero. È considerato il fondatore dell’epistemologia genetica, ovvero dello studio sperimentale delle strutture e dei processi cognitivi legati alla costruzione della conoscenza nel corso dello sviluppo, e si dedicò molto anche alla psicologia dello sviluppo. Piaget dimostrò innanzitutto l’esistenza di una differenza qualitativa tra le modalità di pensiero del bambino e quelle dell’adulto e, successivamente, che il concetto di capacità cognitiva, e quindi di intelligenza, è strettamente legato alla capacità di adattamento all’ambiente sociale e fisico. Ciò che spinge la persona a formare strutture mentali sempre più complesse e organizzate lungo lo sviluppo cognitivo è il fattore d’equilibrio, «una proprietà intrinseca e costitutiva della vita organica e mentale». Lo sviluppo ha quindi un’origine individuale, e fattori esterni come l’ambiente e le interazioni sociali possono favorire o no lo sviluppo, ma non ne sono la causa.
Presentazione al lettore italiano
Prefazione alla seconda edizione
Introduzione – Il problema biologico dell’intelligenza
- Gli invarianti funzionali dell’intelligenza e l’organizzazione biologica
- Gli invarianti funzionali e le categorie della ragione
- Le strutture ereditarie e le teorie dell’adattamento
Parte prima – Gli adattamenti senso-motori elementari
I. Il primo stadio: l’esercizio dei riflessi
- I riflessi di suzione
- L’esercizio dei riflessi
- L’assimilazione, fatto primario della vita psichica
II. Il secondo stadio: i primi adattamenti acquisiti e la reazione circolare primaria
- Le abitudini acquisite relative alla suzione
- La visione
- la fonazione e l’audizione
- La prensione
- I primi adattamenti acquisiti. Conclusioni
Parte seconda – Gli adattamenti senso-motori intenzionali
III. Il terzo stadio: le “reazioni circolari secondarie” e i “procedimenti destinati a far durare gli spettacoli interessanti”
- Le reazioni circolari secondarie
- I fatti e l’assimilazione riproduttrice
- Le reazioni circolari secondarie
- L’accomodamento e l’organizzazione degli schemi
- L’assimilazione ricognitiva e il sistema delle significazioni
- L’assimilazione generalizzatrice e la costituzione dei procedimenti per far durare gli spettacoli interessanti
IV. Il quarto stadio: la coordinazione degli schemi secondari e la loro applicazione alle situazioni nuove
- L’applicazione degli schemi noti alle situazioni nuove
- I fatti
- L’applicazione degli schemi noti alle situazioni nuove
- Il commento
- L’assimilazione, l’accomodamento, e l’organizzazione propri degli schemi mobili
- Il riconoscimento degli indici e la loro utilizzazione nella previsione
- l’esplorazione degli oggetti e dei fenomeni nuovi e le reazioni secondarie “derivate”
V. Il quinto stadio: la reazione circolare terziaria e la scoperta dei mezzi nuovi mediante sperimentazione attiva
- La reazione circolare terziaria
- La scoperta dei mezzi nuovi mediante sperimentazione attiva
- I supporti, la cordicella e il bastone
- La scoperta dei mezzi nuovi mediante sperimentazione attiva
- Altri esempi
- La scoperta dei mezzi nuovi mediante sperimentazione attiva
- Conclusioni
VI. Il sesto stadio: l’invenzione dei mezzi nuovi mediante combinazione mentale
- I fatti
- Invenzione e rappresentazione
Conclusioni – L’intelligenza senso-motoria o pratica e le teorie dell’intelligenza
- L’empirismo associazionista
- L’intellettualismo vitalista
- L’apriorismo e la psicologia della forma
- La teoria del tentativo
- La teoria dell’assimilazione
Argomenti: Bambini, Indagine Psicologica, Infanzia, Psicologia, Psicologia Infantile,