La Morte di Satana
Sviluppo e declino della demonologia cristiana
Autore/i: Ansgar Kelly Henry
Editore: Casa Editrice Valentino Bompiani
introduzione dell’autore, traduzione di Lucia Pigni Maccia.
pp. 168, Milano
La credenza nel diavolo e negli spiriti infernali è, nel ripensamento teologico di questi anni, una delle posizioni più indebolite e discusse. Se da un lato, al di fuori del cristianesimo come fede, si parla di un cristianesimo senza Dio, dall’altro, all’interno della fede, è ormai matura l’ipotesi di un cristianesimo senza Satana. La “morte di Satana”, e la eliminazione della demonologia dall’insegnamento cristiano, emergono da un riesame attento delle fonti bibliche nell’Antico e nel Nuovo Testamento, del pensiero patristico e scolastico, della prassi liturgica, delle opinioni teologiche moderne. Questo esame – che l’autore, un teologo laico cattolico, conduce con rigore di metodo e abbondanza di testimonianze – rivela come la demonologia tradizionale nasca in realtà da un tardo fraintendimento di dati biblici che riflettono modi di pensare propri di determinate culture, assunti dalla Bibbia come convenzioni linguistiche e non come rivelazione. La consistenza dogmatica di tali credenze deve perciò essere ripensata e posta almeno in dubbio: la conclusione dell’autore è che, sebbene sia impossibile dimostrare l’inesistenza dei demoni, è molto più saggio – anche considerando i danni provocati da questa credenza – comportarsi come se non esistessero, ciò che è altamente probabile. Ne segue non solo uno stimolo a rivedere altri concetti teologici connessi con questo, come il problema degli angeli e la fenomenologia morale, ma una liberazione del cristianesimo da elementi sempre meno accettabili e assai spuri. Evidentemente, la fede cristiana non può stare o cadere insieme al diavolo, e questo libro lo dimostra (ciò che non esclude, evidentemente, la possibilità per l’uomo di essere il proprio diavolo e di perdere sé stesso).
Argomenti: Demonologia, Satanismo,