La Mia Vita
Autore/i: Wagner Richard
Editore: EDT Edizioni
introduzione e traduzione di Massimo Mila, in copertina: W. Beckmann, Wagner nella sua casa di Bayreuth, 1882 (Richard Wagner Museum, Luzern).
pp. XXX-582, Torino
Anche se si volesse negare alla biografia di un artista l’umile valore propedeutico di avviamento alla comprensione della sua opera, la vita di Wagner resta ugualmente qualcosa di eccezionale («Un romanzo!», come si dice volgarmente) e la sua Autobiografia un documento psicologico di prim’ordine, redatto con sufficiente abilità e scaltrezza letteraria per assicurare una lettura delle più interessanti. Non si può restare indifferenti allo sviluppo d’un carattere di straordinario rilievo, imperniato sopra un egocentrismo sfrenato, che trae origine da un irresistibile complesso di superiorità: specialmente nella prima parte, dedicata agli anni giovanili, si vede letteralmente formarsi, attraverso le prime prove e le prime vittorie – nell’arte, nell’amore, nel commercio con gli uomini -, quella spavalda, incrollabile sicurezza di sé, che faceva di Wagner, brutto, piccolino, perfino un tantino ridicolo col suo testone smisurato, un trascinatore di uomini e un fascinatore di donne.
Il Mein Leben fu dettato da Wagner a Cosima durante i primi anni della loro vita in comune nella villa di Trichschen, e nel 1870 Nietzsche fu incaricato di procurarne la stampa, privatamente, in un numero limitato di esemplari.
Con singolare ritardo questo libro è entrato nella cultura italiana, a quarant’anni dalla pubblicazione, prorogata essa stessa di quarant’anni dopo la redazione. Con tutto questo, non appare invecchiato: la figura che vi campeggia conserva un’invidiabile freschezza giovanile, e gli ambienti in cui si muove non hanno perso nulla del loro interesse. Ritratti indimenticabili di grandi cantanti, come la Schröder-Devrient e Tichatschek; l’ambiente burocratico delle piccole corti tedesche dell’Ottocento e gli intrighi diplomatici della Parigi imperiale che condussero alla rappresentazione e alla caduta memorabile del Tannhäuser; le grandi scene di massa della rivoluzione; rapide e intelligenti interpretazioni di paesi, come la libera Svizzera e l’autocratica Russia, Londra con le sue istituzioni parlamentari, Venezia col suo fascino d’arte e di natura; le imprese alpinistiche di Wagner, non banali per quell’epoca; illustri personaggi ritratti in tutta la figura oppure fissati in pochi tratti fuggevoli: Liszt, con la sua amabilità da gran signore, sempre avvolto in un turbine di vita mondana; Berlioz, solitario ed amaro; Spontini, che pare uscito, pure lui, da un racconto di Hoffmann, ma più comico che fantastico; Emile Ollivier, repubblicano e non ancora ministro liberale di Napoleone III; Herwegh, grande poeta in cerca d’argomenti, e tante altre figure d’uomini che non divennero celebri ma che vivono nel libro d’una loro vita piena d’evidenza e di carattere; tutto questo ricco materiale diaristico e documentario, raccolto intorno alle aspirazioni, alle disavventure, agli amori e agli odi del protagonista, costituisce una lettura il cui interesse va assai oltre a quello degli studiosi di musica e dei fanatici wagneriani. (Dall’Introduzione di Massimo Mila)
Argomenti: Biografie, Musica, Poesia, Teatro e Spettacolo,