La Mia Guerra all’Indifferenza
Titolo originale: Ma guerre à l’indifférence
Autore/i: Kanaan Jean-Sélim
Editore: Marco Tropea Editore
con la partecipazione di Alexandre Lavy, introduzione di Giovanni Porzio e Gabriella Simoni, prefazione di Christine Ockrent, traduzione di Chiara Bongiovanni.
pp. 224, nn. tavole b/n f.t., Mialno
“Jean-Sélim aveva scelto di mettere il suo talento, la sua generosità e la sua passione al servizio dell’umanità. A trentatré anni aveva già dedicato metà della sua giovane vita alla battaglia per la giustizia e la libertà. E lo aveva fatto dove conta davvero: sul campo, al fianco degli oppressi e dei diseredati della terra”.
(Kofi Annan)
Queste pagine sono la testimonianza di un uomo che ha dedicato la propria vita agli altri. Collaboratore dell’Alto commissario per i diritti umani, Jean-Sèlim Kanaan è uno dei diplomatici caduti nell’attentato al quartier generale dell’ONU a Baghdad, nel 2003. Di nazionalità francese ma egiziano di origine, Jean-Sèlim incarna l’incontro di due mondi che i più recenti eventi di cronaca fanno apparire inconciliabili. Figlio di un diplomatico, poco più che ventenne vuole impegnarsi nel campo del volontariato proprio dove i conflitti sono più violenti. Per lui l’avventura può essere solo umanitaria. Diventa cosi testimone delle guerre più drammatiche dell’ultimo decennio, dalla Somalia a Sarajevo al Kosovo, dove collabora al programma di ricostruzione di Bernard Kouchner, rappresentante del segretario generale delle Nazioni unite.
Nel riportare la propria esperienza di operatore umanitario nei paesi in guerra, Jean-Sèlim racconta la paura, la solitudine e l’impotenza di fronte allo scatenarsi degli eventi e riserva parole severe all’inadeguatezza delle ONG, che agiscono spesso con coraggio, ma qualche volta anche con incoscienza o incompetenza. Se constata con amarezza la scarsa capacità decisionale di un organizzazione tanto importante come l’ONU, di cui rende noti limiti e mancanze nella gestione dei fondi, non ne rinnega mai la Carta, la bandiera e i caschi blu. Le sue critiche mirano solo alla realizzazione del sogno di un mondo migliore.
Quello che Jean-Sèlim ci offre in questo libro non è soltanto una denuncia del conformismo dei burocrati, della pesantezza della macchina organizzativa, dell’apatia dell’opinione pubblica, degli sprechi di molte organizzazioni non governative. È soprattutto la storia di una guerra all’indifferenza, il resoconto di un impegno vissuto con slancio e determinazione da un uomo che ha creduto nelle virtù dell’azione e della cooperazione; un giovane coraggioso che, nonostante tutto, credeva valesse la pena di continuare a lottare.
Jean-Sèlim Kanaan, francese ed egiziano d origine, nato e vissuto a Roma, si è laureato a Harvard e per dieci anni ha lavorato come volontario delle ONG nei paesi in guerra. Divenuto collaboratore dell’Alto commissario ONU per i diritti umani, nell’agosto 2003, a soli trentatré anni, è morto in un attentato a Baghdad.
Giovanni Porzio e Gabriella Simoni, inviati di guerra rispettivamente per Panorama e Mediaset, sono stati testimoni dei conflitti in Somalia, ex Jugoslavia, Medio Oriente, Ruanda, Afghanistan, Estremo Oriente. Nel 1991 sono stati prigionieri di guerra in Iraq, durante la prima Guerra del Golfo.
Argomenti: Storie di Vita, Studio Pratica e Ricerca,